rassegna stampa

Napoleone-Garcia conta i soldati

In Bielorussia il tecnico francese dovrà fare a meno di diversi uomini. Ma c'è da onorare la panchina numero 100

Redazione

«Non ci si arrampica mai tanto in alto come quando non si sa dove si sta andando». Nel sentire queste parole sembra di ascoltare Rudi Garcia, invece si tratta di Napoleone. Uno a cui la Russia non ha lasciato bei ricordi. 203 anni dopo per l'altro francese le insidie sono minori, ma bisogna stare attenti alle trappole di Borisov, 150mila abitanti.

NapoleonGarcia ha già perso per strada tanti uomini: Totti, Dzeko, Keita, Rudiger, l’ultimo è Iago Falque sbarcato a sorpresa in Bielorussia ma buono al massimo per la panchina. «Siamo pochi - dichiara il tecnico francese - non era facile trovare un equilibrio per le liste Uefa. Tanto ormai non si può cambiare nulla. Questi siamo, vorrà dirà che ognuno farà qualcosa in più per vincere». Non portare a casa i 3 punti vorrebbe dire mandare all’aria quel vantaggio psicologico e di classifica rappresentato dal pareggio col Barça: «Ma quell’1-1 è il passato, questa e le prossime due sfide con il Leverskusen saranno fondamentali per il passaggio del turno».

Stasera il tecnico avrà da onorare una cifra tonda: come scrive Davide Stoppini su La Gazzetta dello Sport, sarà la panchina numero 100. «Allora il regalo me lo aspetto da Radja», fa a un Nainggolan seduto vicino al comandante in conferenza stampa. «Sono fiero di essere alla guida della Roma, la rosa nel corso del tempo è cambiata ma la mia idea è sempre la stessa: mettere in campo una squadra che ci porti a vincere e a giocare bene. Neppure sapevo delle 100 panchine. Ma io non guardo dietro, sono un uomo del presente».