rassegna stampa

Multinazionale derby, Roma-Lazio senza frontiere

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano/F.Oddi) – Poteva perdersi il derby più multinazionale della storia? Neanche per idea.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano/F.Oddi) - Poteva perdersi il derby più multinazionale della storia? Neanche per idea.

Così, per la gioia di tutti i romanisti (e di qualche malizioso tifoso laziale), domenica il presidente Thomas DiBenedetto planerà nella capitale, giusto in tempo per raggiungere lo stadio Olimpico al fischio d'inizio. Sarà l'ennesimo straniero della partita, e chissà di quale squadra si rivelerà l'amuleto.

Giro del mondo Si annuncia un derby molto esotico. Difficilmente, però, batterà il record stabilito all'andata, quando scesero in campo 20 stranieri di 13 diverse nazionalità. Al massimo può eguagliarlo. Potenzialmente, infatti, le rose di Roma e Lazio domenica mettono in campo giocatori di tre continenti e 15 paesi diversi. L'Europa può schierare 33 elementi, il Sudamerica 19, l'Africa il solo nigeriano Makinwa, attaccante della Lazio, ma da tempo ai margini della rosa: non gioca una partita con i biancocelesti dal 7 marzo 2010. Anche la Romania sembra tagliata fuori: il laziale Radu è appena rientrato dal centro fisioterapico di Cesenatico dove è stato in cura, il romanista Lobont dovrebbe sperare in un improvviso forfait di Stekelenburg. Tra quelle che certamente scenderanno in campo, l'Italia resta la nazione più rappresentata, con 18 elementi.

Seguono Brasile e Argentina (Osvaldo compreso), ciascuna con otto giocatori. Si scende ai tre dell'Uruguay, tutti laziali (Alfaro, Barreto e Gonzalez), e ai tre della Spagna (Garrido, Bojan e José Angel), colonia recentemente infoltita dai figliocci di Luis Enrique. Curiosità: i francesi, una volta appannaggio della Roma, oggi appartengono solo alla Lazio. Sono due, Diakite e Konko, ma il primo ha poche chance di giocare, mentre l'altro sembra essersi arreso al suo polpaccio sinistro. Minimi e massimi Comunque, saranno in tanti. Molti di più dei sei che scesero in campo nel derby del 15 maggio 2005, il più autarchico degli ultimi vent'anni (i biancocelesti schierarono il solo Dabo). [...]