rassegna stampa

Multa Figc salva-Lotito. Marotta non ci sta «Scelta paradossale»

"E' assurdo che una persona offenda un’altra persona e se la cavi con 10mila euro di multa" dice il Dg bianconero.

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Juventus infuriata con la Figc, che ha negato a Beppe Marotta l’autorizzazione a uscire dalla clausola compromissoria per avere poi la possibilità di querelare Claudio Lotito. I fatti risalgono allo scorso 26 settembre, quando Lotito si lasciò andare, davanti a un cameraman, a frasi francamente imbarazzanti, senza dubbio di pessimo gusto: «Il problema con Marotta - disse il presidente della Lazio - è che con un occhio gioca a biliardo e con l’altro mette i punti». Il tutto come reazione alle accuse di eccessivo “presenzialismo” durante gli impegni della Nazionale di Antonio Conte.

RICHIESTE E RISPOSTE Il 7 ottobre Beppe Marotta, tramite il suo legale (l’avvocato Luigi Chiappero dello studio Chiusano) scrive alla Figc appunto per poter querelare Lotito senza rischiare sanzioni conseguenti a una violazione della clausola compromissoria. La risposta arriva solo il 1° dicembre, ed è negativa: nessuna autorizzazione. Nel frattempo, la giustizia sportiva rifila due multe da 10.000 euro per la frase incriminata (una a Lotito e una alla Lazio), e la federazione considera chiusa così la faccenda, in quanto già risolta in ambito sportivo. Quindi precisa che fra l’altro «dalla Juventus non sono mai arrivati solleciti e proteste formali o telefonate» nel periodo intercorso fra la richiesta di Marotta e la risposta dei giorni scorsi. Sempre la Figc giustifica la mancata autorizzazione, nella vicenda in questione, spiegando anche ufficialmente che «la fattispecie è già tutelata dall’ordinamento sportivo». Sulla decisione di stoppare l’amministratore delegato bianconero ha poi quasi certamente influito anche il fatto che Lotito abbia “patteggiato” la sanzione secondo il nuovo codice di giustizia sportiva, che prevede il patteggiamento già durante le indagini, con le lungaggini burocratiche che ne conseguono in una fase ancora di rodaggio a livello di nuove procedure.

PARLA MAROTTA Ieri Beppe Marotta era a Firenze per la delicata trasferta in casa dei viola, oltretutto a pochi giorni dalla decisiva gara di Champions League contro l’Atletico Madrid. Di tutto aveva voglia, dunque, tranne che di «distrazioni» extra campo. Ma dopo aver commentato la rivoluzionaria formazione bianconera presentata al Franchi da Allegri («Max vive quotidianamente con i calciatori, sa valutare ogni situazione, è una garanzia per noi, e gli undici schierati dall’inizio erano sicuramente le scelte più giuste in un momento simile»), ecco l’entrata a piedi uniti su una vicenda che gli lascerà ancora a lungo tanto amaro in bocca. «Sono molto meravigliato - ha spiegato ai microfoni di Sky pochi minuti prima del fischio di inizio -, perché la questione era strettamente legata a questioni personali, assolutamente di carattere personale. Pensavo fosse solo una questione formale l’autorizzazione da parte della federazione. Non è invece arrivata, ed è paradossale che una persona offenda un’altra persona e se la cavi con 10mila euro di multa. Ora, se dovessi adire le vie legali e quindi tutelarmi nelle sedi opportune, rischierei anche un anno di squalifica. Credo che tutto ciò sia decisamente paradossale, ma è la nostra Federazione e quindi bisogna accettarlo». Si ferma qui? «Non lo so - conclude Marotta - adesso valuteremo».