rassegna stampa

Moratti: “Quest’anno vedo bene la Roma”

"La squadra di Garcia quest'anno le ha pagate tutte e sono certo farà un grande campionato. L'Inter? Si sarebbe potuto vivacchiare per alcuni anni, invece Thohir sta costruendo una squadra per vincere"

Redazione

Lo devi tirare quasi per la giacca perché teme di passare per quello che vuole prendersi meriti che sono di Erick Thohir. Poi Massimo Moratti accetta di parlare dell’Inter che sta gettando le basi per tornare grande. A cominciare dall’arrivo di Geoffrey Kondogbia.

Dottor Moratti, soddisfatto della campagna acquisti dell’Inter?

«Sì. Si sarebbe potuto vivacchiare per alcuni anni, invece Thohir sta costruendo una squadra per vincere».

Vincere cosa?

«L’Inter deve tornare in Champions. Se poi lo farà vincendo lo scudetto, tanto meglio».

Per il momento, l’acquisto più pesante è stato quello di Kondogbia. Ci può raccontare qualche retroscena al proposito?

«Thohir mi ha chiamato, anche perché per statuto deve avere il mio assenso per operazioni superiori ai 20 milioni. L’ho sentito subito molto deciso e sono stato ben contento di dargli il mio ok. Un’operazione importante, ma le alternative erano anche più care».

Cosa rappresenta l’arrivo di Kondogbia?

«Credo che sia stato un acquisto importantissimo per tutto. Per le esigenze della squadra, per permettere a Mancini di lavorare più tranquillo e per risvegliare l’ambiente, riportare entusiasmo».

Conosceva bene il centrocampista francese?

«L’ho visto giocare soltanto in tv, troppo poco per dare un giudizio attendibile. Ma da come ne parlava l’allenatore ero certo che fosse l’uomo giusto».

Anche più di Touré?

«Certamente sì. Per una questione di ingaggio più basso e di età. Su un ragazzo di 22 anni si basa un progetto. Touré era più esperto, lui sarà spinto dai tifosi e crescerà con la squadra. Ha scelto l’Inter perché ci ha visto il progetto giusto per fare insieme il salto di qualità».

Quanto ha pesato Mancini, un maestro nel pressare i presidenti per ottenere ciò che vuole. E lei lo sa bene...

«E’ sempre convincente. In primis perché si convince lui, poi perché insiste con il presidente di turno e con il giocatore. Uno come lui capisce subito se un giocatore ha classe o meno ed è utile alla squadra».

Possiamo definirlo un colpo di Thohir, ma alla Moratti?

«Il merito è tutto di Thohir. In una delle nostre telefonate mi ha chiesto se io lo avrei preso. Gli ho detto di sì, anche se io rischiavo in proprio».

Ora che lo conosce meglio, crede che sulla decisione di Thohir di prendere Kondogbia abbiano pesato anche quelle frasi con cui Berlusconi diceva che non avrebbe allestito un’Inter forte?

«A volte resto stupefatto e ammirato per come reagisce con grande calma a certi attacchi e insulti, che non sono mancati neanche negli ultimi giorni. Però poi da buon orientale sa anche costruire con freddezza la sua risposta...».

Aver battuto proprio il Milan nella corsa a Kondogbia le ha dato una soddisfazione particolare?

«Se fosse diventata un’asta, sarebbe stato pericoloso. Qui le differenze erano minime. La soddisfazione doppia non è legata al volere il loro male, ma al fatto che in città ci si guarda sempre con occhi particolari».

Basteranno uno o due attaccanti per tornare al top?

«Fino ad ora si sono mossi molto bene. Aspettiamo che completino l’opera».

Scommetterebbe sul ritorno di Balotelli, che in fondo ha dato il meglio proprio con Mancini?

«Non ne ho mai sentito parlare in questi mesi. Mario è un bravo ragazzo e spero sempre che torni ai suoi livelli. Ma ora non credo che venga ritenuto funzionale al progetto».

A proposito di progetto, non teme che questi acquisti con la formula dei pagamenti dilazionati mettano troppa pressione sulla squadra? Del tipo o si va in Champions o sono guai?

«Non credo proprio, ho visto un Thohir molto convinto e sereno nel prendere le decisioni e nel portare a termine le cose. Lui ha le spalle davvero forti».

Ora il problema sembra essere il mercato in uscita.

«Quello era un nodo anche ai miei tempi. Non è mai facile vendere al prezzo che vuoi tu. Ma sento che faranno bene anche lì».

Pensa che si sia ridotto il gap con la Juventus?

«Sì, ma poi dovrà parlare il campo».

Quale altra squadra vede bene?

«La Roma, che nell’ultima stagione le ha pagate tutte e farà un grande campionato».

E il Milan?

«Ora ha gli attaccanti. Se saprà rinforzarsi anche in difesa farà molto bene».

Ora poi c’è Mihajlovic...

«Che impressione vederlo dall’altra parte. E’ un professionista serio, cercherà di fare il meglio. L’importante è che nei derby ritorni interista...».

Un commento sulle polemiche con la Fiorentina per Salah.

«Preferirei non parlarne».

Eppure indirettamente hanno accusato anche lei per la vicenda Toni del 2006.

«Che io non ricordo, quindi non deve avermi turbato. Anche perché poi al suo posto ho preso Ibra... Ma se tutto serve per sentirsi dalla parte della ragione, lasciamoli parlare».

Andrà a salutare la squadra a Riscone di Brunico?

«No, ma sono sicuro che ci saranno tanti tifosi. Anche perché il posto è bellissimo».

E’ tornato anche un certo Stankovic...

«Che bello! Sono proprio felice. Lui è uno che dà il cuore e trasmetterà questa cosa anche ai ragazzi».

Tra questi ci sono anche i nuovi Miranda, Montoya e Murillo.

«Il colombiano lo conosco poco, ma ha fatto una grande Copa America. Il brasiliano è forte ed esperto. Cosa che lo aiuterà a inserirsi in fretta. Per lo spagnolo parla la società di provenienza...».