(Gazzetta dello Sport-M.Cecchini)A Zdenek Zeman non piace chi gioca in difesa, e sotto tutti i punti di vista. Lo aveva detto anche alla vigilia quando aveva ricominciato a parlare di scudetto. Sarà per questo che, sull'onda del terzo successo consecutivo anche la classe operaia esce allo scoperto. Operai specializzati, però, visto che Alessandro Florenzi e Ivan Piris sono ormai due «nazionali». E il loro messaggio è forte e chiaro: la Roma può vincere lo scudetto.
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Ma dove può arrivare? «Juve stai attenta. Ti riprendiamo»
(Gazzetta dello Sport-M.Cecchini) A Zdenek Zeman non piace chi gioca in difesa, e sotto tutti i punti di vista. Lo aveva detto anche alla vigilia quando aveva ricominciato a parlare di scudetto.
Assist Florenzi«Possiamo giocarcela con tutti — dice Florenzi —. Se scendiamo in campo con questa convinzione, con questa cattiveria e con questo cinismo possiamo dire la nostra su ogni fronte. Allo scudetto ora non ci penso, ma non ci posso non credere, altrimenti non giocherei a pallone». Invece deve farlo, e tanto, perché per Zeman è tra gli insostituibili. «Sono molto felice della fiducia che mi dà l'allenatore e cerco di ripagarla in ogni partita dando sempre tutto. Siamo migliorati molto sotto l'aspetto dell'aggressività. E questo deve essere il nostro credo. Dobbiamo sempre pressare, stavolta abbiamo sfiancato gli avversari e poi siamo venuti fuori. La vittoria è stata meritatissima. Io ho dato il massimo, mi sono trovato bene in campo e alla fine siamo riusciti a trovare una vittoria fondamentale. Il gol del pareggio? Ho visto Destro che aveva fatto un movimento, era un passaggio semplice, sono stato contento di fare l'assist per lui».
Ottimismo Piris E il sorriso di Florenzi si trasferisce immediatamente a Piris. «Possiamo ancora rimontare la Juventus e vincere il titolo — dice il paraguaiano senza paura —. Zeman ci dice che dobbiamo migliorare e così in difesa i risultati si vedono. Ora mi sento più sicuro. Prima facevo meglio nel primo tempo, adesso mi sembra stia succedendo il contrario. Io ora sono nel ritmo della Serie A, mi mancava quello e non riuscivo a fare bene. Ma devo migliorare nell'uno contro uno». Parlando di calcio, naturalmente, e non dei tentativi di scazzottata che si sono visti in tribuna dopo il gol del sorpasso giallorosso. Una rissa sedata solo dagli interventi degli steward. Come per ricordarci che il calcio italiano non vuole cambiare mai.
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