(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) In 19 minuti e 37 secondi di conferenza la parola Chievo compare una sola volta per poi annegare nel vortice del caso De Rossi e nei sogni (o bisogni) di mercato.
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Luis Enrique calma la Roma «Tutto ok, De Rossi resta»
(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) In 19 minuti e 37 secondi di conferenza la parola Chievo compare una sola volta per poi annegare nel vortice del caso De Rossi e nei sogni (o bisogni) di mercato.
Sarà per questo che Luis Enrique, in un momento di dubbi, per tornare a parlare di calcio prova a regalare un paio di certezze: De Rossi resterà alla Roma, l'attacco (pur orfano di Osvaldo) va bene così com'è. Ritardi «Non ho nessun dubbio che Daniele rimarrà alla Roma, ma è un mio pensiero. È un tema che compete alla società e al calciatore. Tutti stanno parlando e non sono preoccupato di nulla. Credo che lui rimarrà qui perché è la cosa che vuole. Certo, con calciatori di questo livello, è un peccato arrivare ad una situazione di fine contratto, doveva rinnovare tanto tempo fa, ma sono ottimista lo stesso. Ci sono tanti che non pensano solo ai soldi, che sono sempre importanti i soldi, ma anche a dove si trovano bene e a dove possono lavorare nel modo più tranquillo. E tutti sappiamo cosa significa Daniele per i romanisti e cosa significa la Roma per lui. E perciò non sono preoccupato di nulla. Non andrà via né a gennaio né in estate».
TENSIONE Intorno a De Rossi, comunque, la tensione è palpabile. I compagni scherzano con lui («Per firmare ti serve la penna?»), ma l'incertezza gli pesa. Il problema in fondo è solo uno: a parte dei soldi può rinunciare, ma vuole avere la certezza di vincere cose importanti, e con questa Roma per ora non può averne. E allora che fare? L'ipotesi che viene sussurrata con più timore adesso a Trigoria è questa: De Rossi adesso dirà no al Manchester City, firmerà un rinnovo con clausola d'uscita bassa e in estate attenderà l'offensiva (probabile) del Real Madrid per dire addio (...) Daniele non è al meglio, ma ci sarà anche per non alimentare voci di sorta.
RINFORZI?NON SERVONO Tornando al mercato, Luis Enrique si dimostra aziendalista. Osvaldo infortunato? Non c'è problema, anche se gli infortuni muscolari sono sopra la decina («i calciatori devono fare vita monacale») lo spagnolo non fa drammi. «Ho chiesto solo di diminuire la rosa e l'infortunio di Osvaldo non mi ha fatto cambiare idea. Certo, se arriva Messi è titolare — scherza — ma sono fiducioso nel gruppo. Non ho chiesto nessuno perché abbiamo i giovani della Primavera (...). Pizarro? Tutti sanno che ci sono delle regole. Ora ha un permesso speciale, quando tornerà dal Cile vedremo quale sarà il suo pensiero». Il pensiero dello spagnolo, però, al momento è solo per il Chievo. «Sarà una partita difficile. Gli avversari sono bravi in difesa e nelle ripartenze con gente come Pellissier, Thereau, Luciano e Bradley. Per noi sarà uno stimolo cercare di fare una grande partita». Anche perché in tribuna per la prima volta ci sarà il leader della cordata Usa, James Pallotta, accompagnato dal supermanager Mark Pannes, che comunque tra pochi mesi (causa superlavoro) restituirà le consegne. Ma la mission del giorno perciò è chiara: stupire l'America e far dimenticare il caso De Rossi. Almeno per un giorno.
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