Da ieri, chiamatelo il derby della Pampa. «Quello non c’ha i soldi, vedrete». «Quello è una barzelletta, fa ridere». Ah, che noiosa sarebbe la vita senza Claudio Lotito e James Pallotta, scrive Alessandro Catapano su La Gazzetta dello Sport.
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Lotito-Pallotta, è già derby al veleno
Entrambi si sono convinti che a Roma bisogna parlare alla pancia, più che alla testa, dei tifosi
Il guaio, però, è che ridono fuori dal Grande Raccordo Anulare. Dentro, ridono per non piangere forse. Le ambizioni romaniste frustrate dallo strapotere juventino, l’orgoglio laziale svilito dagli strafalcioni di Lotito.
Entrambi si sono convinti che a Roma bisogna parlare alla pancia, più che alla testa, dei tifosi. Ecco perché ogni giorno la radio ufficiale di Trigoria mette all’indice uno o più giornalisti, «nemici della Roma!». A proposito, anche su questo fronte ultimamente non arrivano buone notizie: domande vietate a Formello, accrediti ritirati a Pinzolo, pure sulla stampa i due devono avere idee simili.
Povero calcio romano. Diciamo la verità, Bielsa se n’è accorto in tempo. Ha detto di lui Lotito, nell’ormai celebre comizio ai senatori: «Lo chiamano El Loco, ma io so’ ancora più matto». «Me so’ fatto incanta’. Volevo fa’ er fanciullino de Pascoli, ma adesso me trasformo in Machiavelli». «Lui vive nella Pampa sconfinata, ma qui ce so’ le regole». Tutta la vita la Pampa.
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