rassegna stampa

Le 10 mosse di Garcia. Gruppo, corsa e dettagli “Così vola la mia Roma”

(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Il party collettivo, ormai, sembra ininterrotto. Anche ieri mattina, complice il giorno di festa,

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(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini)Il party collettivo, ormai, sembra ininterrotto. Anche ieri mattina, complice il giorno di festa,un centinaio di tifosi sono andati in pellegrinaggio laico fino a Trigoria per rendere onore al nuovo Profeta e al suo decalogo di successi.Ma chi è stato vicino a Rudi Garcia lo ha raccontato uguale a sempre: sereno, pignolo, concentrato. Dieci, in fondo, è il voto più ovvio per quelli bravi.

1) Esperienza Tutto nasce ovviamente dal mercato. E qui l’allenatore è stato abile a stoppare le avventure (Rafael in porta e Wallace in difesa) per puntare sull’esperienza (De Sanctis e Maicon). Senza dimenticare il no deciso alla cessione di Pjanic e la ferma volontà di arrivare al poco considerato Gervinho. Scommessa vinta.

2) Psicologia Il coro che viene fuori da Trigoria è unanime: «Ha restituito a tutti autostima dopo due anni terribili». Ed infatti Garcia non ha nascosto la verità: «Ho trovato un clima depresso e così la prima cosa da fare è stata ricaricare l’ambiente». Missione compiuta.

3) Dialogo Senza farlo apposta, poi, il francese si è collocato tra l’amatissimo (ma poco esperto) Luis Enrique e il carismatico (ma troppo chiuso) Zeman. I calciatori hanno fiducia piena in lui che - al di là del consiglio dei «saggi» con cui affronta i temi più difficili - sa rendere tutti importanti. Non a caso il suo motto è: «I panchinari di oggi possono essere i titolari di domani». E gli 11 giocatori diversi andati a segno in 10 partite sono lì a dimostrarlo.

4) Leadership La personalità forte non gli manca, così come la capacità di farsi ascoltare. Due esempi. Garcia non era affatto contento dei viaggi in Indonesia e in Florida programmati dalla proprietà per metà novembre e fine dicembre. Ed entrambi (complici infortuni e calendario) sono spariti. Con i ringraziamenti di tutto il gruppo.

5) Preparazione La Roma che vola nei secondi tempi (in cui ha segnato 18 delle 24 reti totali) è frutto di una preparazione leggera (solo 9 giorni di ritiro) e della convinzione che il fondo si farà durante la stagione, visto che non ci sono le coppe europee da giocare. «Fidatevi», è ciò che dice Rudi ai ragazzi.

6) Pretattica Avere tutti il più lontano possibile, soprattutto nei momenti chiave. Questo spiega le conferenze della vigilia frequentemente anticipate oppure la richiesta di alzare reti per nascondere gli allenamenti ai cronisti più curiosi e acrobatici. E dalle risposte pubbliche non aspettatevi mai verità.

7) Solidità In campo, la prima missione è quella di non subire gol. Non a caso Garcia ha costruito la difesa più forte d’Europa intorno a un De Sanctis che non subisce reti da 681 minuti, grazie a uno spirito di sacrificio in copertura che sta coinvolgendo tutti, a partire dagli attaccanti.

 

8) Duttilità In attacco, invece, il francese dimostra di saper alternare un possesso palla sfiancante per creare gli spazi a una rapidità impressionante quando gli avversari si sbilanciano. Anche qui, sembra una sintesi di scuole calcistiche diverse.

9) Comunicazione Tra proverbi e citazioni filosofiche, il calcio italiano ha scoperto un comunicatore di prim’ordine che in poco tempo si è impadronito di un italiano basic da far invidia a parecchi colleghi.

10) Dettagli Dalla dieta alle comunicazioni durante la partita con i propri collaboratori, non c’è aspetto della vita della squadra che Garcia non curi in prima persona. Avendo ovviamente sempre l’ultima parola.

P.S. Alla luce delle nuove tavole della legge scolpite a Trigoria, nessuna meraviglia che la Roma voglia blindarlo. Il contratto di Garcia (che guadagna circa 1,5 milioni a stagione) scadrà tra 18 mesi. E in Europa i seguaci del nuovo profeta hanno argomenti convincenti per tentarlo. Per questo, ora è vietato perdere tempo.