Fuori un secondo. Ne resta soltanto uno sui talloni della Juventus. Nainggolan firma la vittoria con un classico del suo repertorio: incursione e tiro forte a giro nell’angolo lontano di Donnarumma, non messo benissimo. Davanti al c.t. del Belgio, Radja buca per la prima volta il Milan e consacra il ruolo della Roma come la più accreditata delle anti-Juve, in attesa dell’imminente scontro diretto allo Stadium e magari del ritorno del Napoli. Una Roma sottotono, scrive Fabio Bianchi su "La Gazzetta dello Sport", che ha confermato la sue qualità di equilibro, compattezza e agonismo. Non è stata bella come spesso le succede ma se vince anche così diventa pericolosa davvero.
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L’anti-Juve? Ora è la Roma
Duello pari con il Milan, poi i giallorossi prendono campo e punti: sono a -4 dalla vetta, sabato a Torino il big match scudetto
Lo spettacolo c’è stato a livello tattico: maestro Spalletti e allievo Montella hanno giocato a scacchi. Hanno scelto i moduli preferiti all’inizio, che però cambiavano a seconda della situazione. La Roma cambiava il suo 4-2-3-1 n 3-4-2-1 spostando avanti la pedina Emerson e accentrando l’alfiere Perotti. Il Milan invece si metteva a specchio della Roma, modificando il 4-3-3 in 4-2-3-1 con Locatelli e un buon Pasalic bassi e Bertolacci più avanzato.
Senza una superiorità netta, era palese che un episodio avrebbe deciso la sfida dei secondi. Nel secondo round la Roma è entrata un po’ più decisa e s’appoggiava molto a un Dzeko che stravinceva il duello fisico con Romagnoli, ai colpi di Perotti, agli strappi di El Shaarawy e all'energia illimitata di Nainggolan. Dopo il gol del belga, il Milan ha abbozzato una reazione ma sembrava aver già dato il meglio di sé.
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