rassegna stampa

Lamela: «Totti mi aiuta tanto» De Rossi, stop

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) «Nessun problema di lingua», giura. Già, lunga come la lista di coccole e complimenti che la città gli riversa addosso. Tanti da fargli dire:

Redazione

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) «Nessun problema di lingua», giura. Già, lunga come la lista di coccole e complimenti che la città gli riversa addosso. Tanti da fargli dire:

 

«Sono stato accolto bene da subito, a Roma mi sento un re». E a Trigoria, Erik Lamela, (…), non è solo il volto più giovane. Oggi è anche quello più rilassato: in rampa di lancio, la città ai suoi piedi, la squadra al suo servizio, perfino un certo Totti... «Si impara tantissimo da lui — racconta al quotidiano argentino Olé —. È un giocatore storico per il club, idolo di tutti i tifosi, e ha una condizione incredibile. Senza contare gli argentini, Totti è il giocatore che mi dà più consigli. È uno di quelli con cui parlo di più».

Integrato E con le parole preziose del capitano, Lamela dopo i primi setti mesi è già integrato nei meccanismi romani e in quelli asturiani. «Sono molto felice di questo. In un primo momento non ho potuto giocare per l'infortunio, ma una volta tornato ho preso il ritmo. E per fortuna ho ottenuto un posto in squadra, che era il mio desiderio. Nel calcio italiano ci sono pochi spazi e tutte le squadre puntano a vincere la partita. Il gioco di Luis Enrique è offensivo, abbiamo tanti giocatori d'attacco, ma il segreto è trovare l'equilibrio giusto e da qualche mese ci stiamo riuscendo». Al punto da renderlo molto ottimista. «Con la squadra che abbiamo — giura Lamela — possiamo arrivare in alto». Avversarie permettendo, il Milan soprattutto. Per un particolare non trascurabile. «Chi mi ha colpito di più? Ibrahimovic nel Milan è impressionante. Ci ha segnato due gol mettendo in mostra tutte le sue qualità».

In dubbio Anche il rendimento di Daniele De Rossi è stato impressionante in questi mesi. Il superlavoro, però, ora potrebbe presentargli il conto. Come se non bastasse l'assillo del rinnovo contrattuale, l'azzurro da giorni soffre di un fastidio all'adduttore che anche ieri — nel giorno in cui è tornato a Trigoria David Pizarro e Luis Enrique ha catechizzato a lungo la squadra dopo gli errori di Catania — non gli ha consentito di allenarsi regolarmente. La sua presenza contro il Cesena è ancora in dubbio.