rassegna stampa

La Roma prova a vincere, Mancini e Medel le fanno uno scherzetto da primato

I giallorossi si sono aggiudicati possesso palla (59,2 a 40,8), vantaggio territoriale (53 a 47), baricentro medio (53,4 metri a 43,7 metri) e passaggi (522 a 371). Eppure tutto questo non è bastato

Redazione

Cambia di nuovo la capolista del campionato: detronizzata la Roma, si riprende lo scettro l'Inter di Mancini. Handanovic migliore in campo per distacco, Roma in costante controllo di pallone, eppure ha vinto l’Inter, cinica e spietata come da miglior tradizione nerazzurra.

A Firenze, una settimana fa, la Roma aveva trionfato con le ripartenze, lasciando che la Fiorentina cuocesse nel suo brodo di trame, ricami e passaggi. Ieri sera, come scrive Sebastiano Vernazza su "La Gazzetta dello Sport", la piramide si è rovesciata. La Roma ha scritto la sceneggiatura del match, l’Inter le ha permesso di girare palla, per lo più a fuoco lento, e se l’è messa in saccoccia. La Roma si è aggiudicata possesso palla (59,2 a 40,8), vantaggio territoriale (53 a 47), baricentro medio (53,4 metri a 43,7 metri) e passaggi (522 a 371). Che cosa farsene però di tanti bei numeri? Alla fine contano i tre punti. L’Inter conserva la miglior difesa del torneo e la Roma – che mantiene il miglior attacco – per la prima volta in stagione chiude una partita senza segnare un gol.

La Roma esce battuta, ma non ridimensionata, la squadra ha valori tecnici debordanti. Garcia paga il nervosismo di Pjanic, espulso per doppio giallo, e la sterilità di Dzeko. A questa Roma mancano i suoi gol.