La Roma in cortocircuito. «Ora ci serve un leader»

Un gol segnato ed uno sfiorato: questo il bottino di Toni Rüdiger al termine di Roma-Milan. Ma il tedesco non è certamente contento: «Non so dire cosa è successo e mi dispiace, noi parliamo ma dobbiamo farlo di più e dare di più. Tutti. Abbiamo bisogno di leader in campo, è rientrato il capitano, lui voleva sempre la palla, aveva voglia e dobbiamo seguire lui. Sono contento del gol, ma mi dispiace per come è andata e per come abbiamo cambiato faccia. Chiediamo scusa ai tifosi per questo». Secondo Rüdiger, i problemi della Roma sono più di natura mentale: «Non so se sia proprio paura, è una questione di fiducia. Come ne usciamo? Solo lottando insieme».

La testa non va ma nemmeno il fisico: continuano senza sosta gli infortuni muscolari. Lo scorso anno i numeri erano più o meno gli stessi - ricorda Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport" - e il preparatore Rongoni fu riconosciuto colpevole, tanto da essere mandato via; Pallotta disse «la squadra non corre» e scelse Ed Lippie e, soprattutto, Darcy Norman per risolvere la situazione.

Ma la situazione non si è risolta: Manolas è stato costretto ad uscire nell’intervallo per un affaticamento al flessore sinistro, Nainggolan si toccava la coscia destra ed è rimasto in campo solo perché erano finiti i cambi, nella ripresa è entrato Totti, out per una lesione dal 26 settembre. Quel giorno si fece male anche Keita, che è rientrato a novembre ma adesso è di nuovo ai box, mentre Torosidis è appena rientrato. Gli esterni destri sono stati tutti toccati, visto che Maicon si è fermato per problemi al flessore, mentre Florenzi al polpaccio. Tra i centrali problemi al flessore anche per Castan, mentre a centrocampo Pjanic ha sofferto al polpaccio, De Rossi al muscolo della coscia sinistra e Nainggolan ha adesso un risentimento al flessore destro, anche lui da valutare.