(Gazzetta dello Sport - F.Ceniti) L’arbitro Mondiale per una sfida che sarà vista in ogni parte del mondo: Juventus-Roma è nella mani di Nicola Rizzoli, da anni numero uno italiano. Uno status riconosciuto anche a livello internazionale: manca solo l’ufficialità (arriverà il 14 gennaio), ma sarà proprio il bolognese a rappresentare i fischietti di casa nostra in Brasile. A dire il vero spera di entrare nella lista (composta da 32/33 nomi come ha affermato il designatore Fifa, Massimo Busacca) anche Gianluca Rocchi. Sarebbe un successo per l’Aia e un riconoscimento indiretto per tutto il movimento. Rizzoli non ha questo problema: la designazione per la sfida scudetto è solo l’antipasto di una stagione che sarà indimenticabile. A 42 anni si godrà il suo primo Mondiale e sarà forse il punto più alto di una ascesa iniziata nel 2010 con la finale di Coppa Uefa (Atletico Madrid-Fulham). Due anni dopo la partecipazione a Euro 2012 è segnata da direzioni perfette tanto da spingere Collina a sceglierlo per l’atto conclusivo di Kiev, ma a una condizione imprescindibile: l’eliminazione dell’Italia nella semifinale con la Germania. Balotelli, invece, spinge gli azzurri alla sfida contro la Spagna e Rizzoli a casa, con i ringraziamenti di Proença (il fischietto del match stravinto dalle Furie rosse). Poco male, la «rivincita» dell’architetto prestato al calcio, arriva l’anno dopo: è sua la finale di Champions tra Bayern e Borussia.
rassegna stampa
La partitissima al Rizzoli mondiale. L’arbitro che piace pure ai giocatori
(Gazzetta dello Sport – F.Ceniti) L’arbitro Mondiale per una sfida che sarà vista in ogni parte del mondo: Juventus-Roma è nella mani di Nicola Rizzoli, da anni numero uno italiano.
CALCIATORE MANCATO Rizzoli è forse l’arbitro più apprezzato dai giocatori: con loro ama dialogare, spiegare il perché di una decisione, cercando sempre di mantenere la calma anche nelle gare più difficili. Uno stile inimitabile, forse forgiato non solo dall’esperienza, ma anche da un passato non troppo lontano in un ruolo diverso: per qualche stagione l’attuale fischietto più famoso d’Italia correva in campo da attaccante e spesso si trovava a contestare gli arbitri. Proprio un rigore non avuto è stata la molla per fargli cambiare strada. Da calciatore era veloce e bravo tecnicamente (lo è ancora: a calcetto è il bomber nelle sfide con gli amici di Bologna), da arbitro ha mantenuto il passo agile che gli permette di restare sempre vicino all’azione. Domani sarà la sua quarta volta in un Juve-Roma: i precedenti sono favorevoli ai bianconeri (2 successi e 1 pari), ma in questa stagione l’unico k.o. della squadra di Conte (a Firenze) aveva come arbitro proprio lui. Solo statistiche: il designatore Braschi lo ha scelto perché Juve-Roma aveva bisogno di un arbitro Mondiale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA