Proprio contro il Milan Miralem Pjanic segnò uno dei suoi gol migliori. Via un avversario, poi due, infine tre, con tunnel finale a Rami e piatto a superare Abbiati in uscita. Quel 25 aprile 2014 il bosniaco mise in ginocchio i rossoneri praticamente da solo. La speranza a Trigoria è di ritrovare di colpo proprio quel Pjanic lì, capace da solo di inventare, produrre e concretizzare. Questa Roma ne ha un bisogno disperato, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".
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La fantasia di Pjanic la salvezza giallorossa
A lungo si è portato sulle spalle il peso della fantasia giallorossa, togliendo spesso e volentieri le castagne dal fuoco in questo inizio di stagione. Poi si è andato un po’ spegnendo, complice anche il fatto di giocare sempre, senza pause
A lungo si è portato sulle spalle il peso della fantasia giallorossa, togliendo spesso e volentieri le castagne dal fuoco in questo inizio di stagione. Poi si è andato un po’ spegnendo, complice anche il fatto di giocare sempre, senza pause, per circa 5 mesi. Puntuali sono arrivati anche i primi mugugni di chi insiste a non vederlo mai decisivo. In tal senso, la parola d’ordine è continuità: gioca tre partite sì e due no, nei momenti decisivi non prende in mano la squadra, non riesce ad essere il leader che dovrebbe. Opinioni rispettabili, ma che non sono suffragate dai numeri. Senza Pjanic, quest’anno la Roma sarebbe ancora più lontana dalla vetta.
Se la Roma dovesse fallire l’obiettivo della prossima Champions League il primo grande indiziato a partire a giugno è proprio lui, con Real Madrid, Psg e Barcellona pronte alla finestra ad accoglierlo a braccia aperte. C’è la clausola rescissoria (circa 40 milioni di euro) da poter esercitare nella sessione estiva, oltre all’eventuale necessità della Roma di coprire un «buco» di 50 milioni (quelli che garantisce mediamente la partecipazione alla Champions).
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