Il giorno dopo fa ancora più male, in casa Roma. Sia per l’entità dell’infortunio di Seydou Keita, sia per le sue dichiarazioni che a Trigoria non hanno fatto piacere: «Avevo già sentito dolore in allenamento, appena arrivato in Etiopia — ha raccontato dal ritiro del Mali —. Forse avrei dovuto gestire diversamente questo problema, ma era una partita troppo importante per la mia nazionale, non potevo mancare. La verità è che se fossi stato in Europa non avrei giocato. Ma questa maglia è qualcosa di speciale per me». Il punto è che speciale è anche Keita per Rudi Garcia, che non ha gradito alla vigilia del tour de force che attende la squadra. Gli esami di ieri in Mali hanno evidenziato una lesione di primo grado al polpaccio sinistro: «Salterò quasi certamente la prossima gara di campionato con il Chievo», aveva detto il maliano prima di conoscere l’esito degli esami. Domani è atteso a Roma per nuove verifiche. Ma al momento lo stop va valutato in 15-20 giorni, sulla scia di quanto avvenuto con De Rossi.
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Keita, che guaio Salta pure il Bayern: “Ho forzato troppo”
Domani è atteso a Roma per nuove verifiche. Ma al momento lo stop va valutato in 15-20 giorni, sulla scia di quanto avvenuto con De Rossi.
Dunque, con ogni probabilità salterà pure la gara con il Bayern del 21 ottobre e a rischio va considerato anche il match con la Samp del 26. «Farò il possibile per recuperare e per non saltare molte partite con il mio club — ha aggiunto Keita —. Ero in un buon momento di forma, è un peccato restare fuori ora». Malumori Il k.o. di Keita è il decimo stop muscolare di un giocatore giallorosso dall’inizio della stagione. Molti sono di natura diversa, va detto. Il dato però non è passato inosservato e sta creando qualche malumore all’interno dello staff di Garcia: oggi a Trigoria, alla ripresa, è in agenda una riunione sul tema. Non è la prima.
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