rassegna stampa

Iturbe e Keita piegano l’Aek. Ma la Roma si scopre indifesa

Reparto da rifare a una settimana dal campionato Benatia se ne va, De Rossi fatica, Garcia preoccupato

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Mettetevi nei panni di Rudi Garcia. A una settimana dall’esordio in campionato la squadra - in attacco e difesa - corre il rischio di essere smontata e rifatta come il cubo di Rubik. Ma nonostante tutto i giallorossi, nell’amichevole contro la nobile decaduta Aek Atene (appena tornata in B) s’impone per 1-2 grazie alle reti di Iturbe e Keita, annacquate nel finale dal rigore di D’Acol. Benatia&De Rossi Questo mentre Benatia, neppure convocato, tra oggi e domani è pronto a diventare un giocatore del Bayern, visto che l’intesa dovrebbe essere limata dal blitz di Sabatini a Monaco per chiudere un accordo intorno ai 30 milioni (bonus compresi): la forbice ora si è ridotta. La retroguardia è da rifare e sono in arrivo due tra Basa del Lilla (dipenderà dal posto di extracomunitario), Manolas dell’Olympiacos o Chiriches del Tottenham. Detto quindi che in due reparti su tre la Roma rischia il restyling, ad Atene intanto il povero Garcia prova De Rossi in coppia con Astori, visto che Castan rischia di saltare per infortunio la prima con la Fiorentina. E il risultato in avvio non è incoraggiante, perché nei primi 15 minuti De Sanctis deve salvare la porta 5 volte (Platellas, Mantalos e Aravidis), un paio delle quali miracoleggiando non poco. Se De Rossi è in difficoltà (in Nazionale ha fatto bene in una difesa a 3 e non a 4), Astori e soprattutto Emanuelson convincono poco. A galleggiare comunque, in generale, sono solo Florenzi, Keita e nel finale di tempo Iturbe, che segna su punizione (complice la barriera) al minuto 48, al primo tiro in porta. Non solo, in quel momento l’Aek era anche in dieci per l’infortunio di Mantalos che uscirà subito dopo. Non è un caso che Garcia annoti sul suo taccuino queste parole, «rubate» dalla regia greca: «Pazienza = non forzare il passaggio, più movimento. Trovare Manu (Iturbe) o Gervais (Gervinho). Tre centrocampisti più vicini. Lavoro difensivo sulle palle inattive. Cambi di ritmo». La prima di Keita Il sigillo sul match, però, Keita lo mette già al 7’ della ripresa, deviando di testa una punizione battuta da un buon Florenzi. La girandola di cambi porta i giallorossi a passare per una ventina di minuti al 4-2-3-1 e in ogni caso, complice il calo di ritmo dell’Aek, la gara va a spegnersi. Solo un errore di Romagnoli, che al 40’ commette fallo da rigore su Georgeas (trasformato da D’Acol), riapre un match che probabilmente ha un risultato generoso per i giallorossi, anche alla ricerca di una identità. Non a caso Garcia alla fine conclude: «Non sono preoccupato per la Fiorentina ma per il mercato». Difficile dargli torto.