rassegna stampa

Iturbe, doppia rincorsa «Gol in casa e 2° posto. Io e la Roma ci crediamo»

«Vero che inseguo il gol e il secondo posto ma conta la Roma più di qualsiasi cosa. I traguardi personali vengono dopo»

Redazione

Per certe cose, da qui al 31 maggio il tempo non ha importanza. La Roma ha un solo obiettivo: il sorpasso alla Lazio. In fretta – visto che è già possibile oggi – oppure allo sprint, in fondo, conta poco. Inutile sottolineare come il momento sia dei meno felici per l’appoggio del tifo, così come l’avversario di giornata — l’Atalanta — non sia dei più agevoli. Ma i ragazzi di Garcia hanno bisogno di una immediata resurrezione per puntare all’accesso diretto in Champions, senza potersi appellare ad alibi di sorta.

LA VOGLIA MATTA In tema di resurrezioni, chi cerca la sua Pasqua è senz’altro Manuel Iturbe, che finora in campionato non ha segnato neppure un gol all’Olimpico. A pensarci bene, un dato quasi irreale se si pensa che, con i suoi 23 milioni più bonus, l’attaccante è stato il più costoso acquisto del calcio mercato italiano. Anche oggi Iturbe dovrà battere una concorrenza importante per avere un posto da titolare, ma la voglia c’è tutta. «Vero che inseguo il gol e il secondo posto — ha detto — ma conta la Roma più di qualsiasi cosa. I traguardi personali vengono dopo».

OBIETTIVI Certo che se vale il parametro fisico, la Roma di oggi partirà da Iturbe: «Meglio giocare con chi è al 100%, piuttosto che con quelli che non sono al massimo», dice un Rudi Garcia in modalità La Palice . Iturbe scoppia di salute, le ultime due prestazioni sono state largamente le migliori del 2015. Non sufficienti, in ogni caso, per regalare alla Roma i sei punti che cercava. «Ne abbiamo presi 7 su 9 nelle ultime tre, ora l’obiettivo è 10 su 12», ancora l’allenatore. Perché sarà pur vero che per sorpassare la Lazio c’è tempo fino a fine maggio, ma Garcia ha fretta: «Abbiamo un solo risultato, la vittoria». E non serve fare la conta degli assenti: «Non siano un alibi. Poi a fine stagione faremo il punto sul perché degli infortuni. Pallotta dice che è stata colpa nostra? Dentro una stagione c’è tutto: fatalità e responsabilità». Una frase solo apparentemente normale: a Trigoria dalla prossima stagione più di qualcosa è destinato a cambiare.