rassegna stampa

Insaziabile Destro. Gol all’arrabbiata e Garcia lo pungola

Per Destro gol numero 25 in 51 presenze in giallorosso, negli ultimi due campionati un centro ogni 99 minuti.

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Non si capisce se nel fantastico mondo di Mattia Destro sia più disarmante (per gli avversari) la puntualità con cui segna, o (per Garcia) la reazione dopo la sostituzione, quando Roma-Cagliari aveva smesso di essere una partita già da un pezzo. Nel dubbio Destro il centravanti si è sdoppiato, riuscendo in un colpo solo a diventare la perfetta sintesi di Vincenzo Montella e Marco Delvecchio, a colpi di brontolii verso la panchina e mani alle orecchie sotto la curva Sud, come a voler sentire gli applausi. «Sono io, sono io», ha fatto poi segno con le mani, indicando il nome sulla maglia. Lui, mister «un gol ogni 99 minuti». E già che la media sembrava alzarsi pericolosamente, dopo una partita a Empoli trascorsa a rincorrere i difensori avversari. Al minuto 10 di ieri avrebbe potuto già esultare per una doppietta. Troppa grazia, sufficiente l’1-0, ancora al Cagliari, alla squadra a cui aveva segnato le ultime reti (ben 3) giallorosse.

La rabbia E magari proprio la mancata doppietta — nel secondo tempo nuovamente sfiorata dopo un assist di Maicon –—ha accentuato il nervosismo dell’attaccante. Tanto che quando Garcia ha deciso di richiamarlo in panchina per far entrare Pjanic, nel fantastico mondo di Destro si è fatta viva all’improvviso un po’ d’inquietudine, un misto di tristezza e di veleno. E così, in rapida successione, prima un saluto freddo all’allenatore, poi un’imprecazione appena preso posto in panchina vicino a Torosidis, infine il fratino scagliato in aria. Destro non voleva uscire, s’è capito. E lo sfogo l’ha spiegato così: «Come tutti gli attaccanti voglio sempre segnare, ero arrabbiato per il gol fallito, c’era la possibilità di farne tanti. È stata comunque una bellissima giornata, volevamo vincere e ci siamo riusciti. Ma alla Juve non pensiamo». Domani a Trigoria si spiegherà con Garcia: «Sì, ci parlerò — ha detto il tecnico — Ma io sono contento perché ha fatto gol. È un giocatore importante, di qualità. Poi se c’è altro dovete chiederlo a lui...». Ma una pizzicata il tecnico francese non l’ha risparmiata: «Se ha carattere, in fondo, è anche una buona cosa per noi». Frase che pare la classica difesa d’ufficio. E invece non lo è se accostata a Destro, al quale spesso sono stati rimproverati i pochi scatti d’orgoglio. «Per essere protagonista dovrà migliorare alcuni aspetti del suo carattere», disse a fine maggio di lui il d.s. Sabatini. Perché bastasse il campo, la discussione non si aprirebbe neppure. Qui i numeri sono il miglior manifesto che un attaccante possa confezionare: gol numero 25 in 51 presenze in giallorosso, negli ultimi due campionati un centro ogni 99 minuti. La prova provata che c’è una Roma in grado di giocare anche con i brontolii e le mani alle orecchie del centravanti vero.