rassegna stampa

Ora in Europa League serve la difesa bunker. Quella formato Serie A

In porta, come sempre in Europa League, toccherà a Skorupski, al centro ci saranno Manolas e Mapou, a sinistra Holebas

Redazione

Se Atene, cioè l’attacco, piange, non si può certo dire che Sparta, cioè la difesa, rida. Almeno in Europa, perché se in campionato il reparto arretrato giallorosso è nettamente il secondo migliore della Serie A (19 reti incassate, la Juve è prima con 14, la Lazio terza con 27), fuori dall’Italia, Champions o Europa League che sia, la difesa romanista subisce almeno un gol da più di 5 anni. Garcia, per questo, chiede alla squadra lo stesso rendimento del campionato, uno dei migliori tra le seconde d’Europa: guardando le classifiche dei maggiori tornei europei, si scopre che soltanto il Porto (non a caso ai quarti di Champions) ha subìto meno gol della Roma, 10, tra coloro che occupano la piazza d’onore. Peggio dei giallorossi hanno fatto il Wolfsburg (28), il City (27) e Psg e Real (24).

La Roma, quindi, si sa difendere e sa mantenere la porta inviolata, cosa che deve imparare a fare in Europa: sono passati 5 anni e 3 mesi da quando è uscita dal campo con la porta inviolata: era il 16 dicembre 2009, in panchina c’era Ranieri, in campo Cerci, Pettinari e Scardina. E basterebbe questo a capire che si tratta di una vita fa. Se non basta, si può dire che sono passati 4 presidenti (Rosella Sensi, Cappelli, Di Benedetto e Pallotta), 6 allenatori (Ranieri, Montella, Luis Enrique, Zeman, Andreazzoli e Garcia) e una quantità infinita di giocatori. Solo Totti e De Rossi sono rimasti sempre lì e se il capitano oggi non ci sarà, De Rossi dovrà provare a dare una mano a un reparto che nelle ultime 20 partite europee ha sempre subito gol (41, praticamente due a partita).

L’ultimo in ordine di tempo è stato Manu del Feyenoord, il primo Salpingidis del Panathinaikos, uno che i tre greci della Roma conoscono molto bene. In mezzo, in ordine sparso, la goleada del Bayern, il gol all’ultimo secondo del Cska Mosca o le 3 reti alla Donbass Arena di Donetsk, quando in Ucraina il calcio era calcio e basta. Per mantenere lo stesso rendimento del campionato, Garcia si affida a quelli che, tra infortuni e squalifiche, in questo momento sono i titolari del reparto. In porta, come sempre in Europa League, toccherà a Skorupski, al centro ci saranno Manolas e Mapou, a sinistra Holebas.

L’unico dubbio è sulla fascia destra: con Maicon che sta leggermente meglio ma continua a fare lavoro a parte a Trigoria, sono disponibili sia Torosidis sia Florenzi. Il greco a Verona non c’era per squalifica e Alessandro (che ieri ha festeggiato i 24 anni in ritiro) è stato uno di quelli che è andato meglio: per questo stasera potrebbero giocare tutti e due, con il greco esterno basso e l’ex Crotone più avanzato sulla fascia.

Stasera ritroverà l’allenatore che lo ha fatto esordire in Serie A il 22 maggio 2011. C’è sempre stato feeling tra Montella e Florenzi, tanto che in estate, quando il rinnovo con la Roma non arrivava e arrivava invece Iturbe, le telefonate partite da Firenze sono state parecchie. E le risposte sono state interlocutorie, perché Florenzi non si sentiva un punto fermo della Roma. È bastato parlare con Garcia per farlo sentire di nuovo sicuro e fargli respingere la corte viola.