(Gazzetta dello Sport - F. Oddi) - È sbarcato in una Roma calcisticamente deserta Leandro Castàn, ma rimedierà già oggi, salendo subito su un altro aereo in compagnia del direttore generale Franco Baldini.
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Il brasiliano arriva e vola subito a Vienna
(Gazzetta dello Sport – F. Oddi) – È sbarcato in una Roma calcisticamente deserta Leandro Castàn, ma rimedierà già oggi, salendo subito su un altro aereo in compagnia del direttore generale Franco Baldini.
Destinazione Vienna, dove andrà a conoscere tecnico e compagni. Mandarlo a Riscone a vederli mentre chiudevano le valigie non avrebbe avuto molto senso, li vedrà giocare la terza amichevole, la prima di una certa attendibilità, tanto per capire subito dove è capitato, e cosa gli chiederà di fare Zeman. L'arrivo Mattutino il suo primo impatto con la Capitale: il volo transoceanico partito da San Paolo è atterrato a Fiumicino alle sette, tanto che stavolta la Roma non si è preoccupata di andarlo a prendere sotto l'aereo per farlo uscire da un'uscita riservata, come era capitato lo scorso anno a Erik Lamela. E così, prima delle visite mediche al Gemelli, c'è stato qualche testimone in grado di riportare le prime parole del venticinquenne brasiliano arrivato dal Corinthians: «Finalmente sono a Roma», non è chiaro se riferendosi alla lunghezza del volo o della trattativa, divenuta di pubblico dominio da almeno un paio di mesi, ben prima che le sue quotazioni (ma non il prezzo: l'accordo era già definito) salissero con la vittoria della Coppa Libertadores, ottenuta contro il Boca Juniors. La sciarpa Padre al seguito, agente pure, jeans, maglietta bianca e giacchetto nero, cappellino con visiera e l'immancabile sciarpa che gli è stata passata per la foto di rito, con scritto «Fatece largo che passamo noi». Che è sempre meglio dell'autoironico «Mo te gonfio» con cui si presentò il pingue Adriano: magari al prossimo arrivo dal Sud America qualcuno del marketing americano si preoccuperà di far recapitare una sciarpetta official brand.
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