rassegna stampa

I debiti e lo stadio: così Goldman Sachs ha le mani sul club

Pronto un finanziamento di 175 milioni da parte di Goldman Sachs per costruire il nuovo stadio di Tor di Valle. La banca avrà il controllo di una newco in cui confluiranno radio, canale tv, diritti televisivi e proventi dal marchio Roma

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Sarà pure vero che «l’operazione — come precisa la Roma — non ha alcuna connessione con la costruzione del nuovo stadio». Ma il principio ispiratore del finanziamento di 175 milioni concesso da Goldman Sachs, invece, guarda proprio alla costruzione dell’impianto di Tor di Valle, economicamente garantita dalla stessa banca americana, pronta ad aprire — solo quando il progetto avrà l’ok definitivo — linee di credito per circa 300 milioni. Un investimento notevole, che la Goldman ha voluto tutelare, rilevando da altri istituti di credito tutto il debito della Roma e ottenendo in cambio dal club il controllo di una newco in cui confluiranno radio, canale tv, diritti televisivi e proventi dal marchio, cioè tutte le migliori fonti di ricavo.

QUANTI NODI Un prestito — che la Roma dovrà restituire entro cinque anni, con un tasso di interesse del 6,25% — che consente a Pallotta di rifinanziare l’indebitamento (130 milioni circa) e pagare le spese correnti del club. Un’operazione, fatta sul modello dell’Inter, che starà in piedi a patto che la squadra continui a partecipare alla Champions, che i ricavi del club aumentino e che l’operazione-stadio scatti il prima possibile. Su questo fronte, però, Pallotta non può ancora dormire sonni tranquilli. I tecnici sono a lavoro per trasformare lo studio di fattibilità in un progetto esecutivo. Ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti e vanno trovati i soldi per le sacrosante richieste del Comune sulle opere pubbliche cui provvedere. Non facile.