Ieri, in una sala del Senato della Repubblica, si è svolto l'incontro tra i rappresentanti di venticinque gruppi ultrà italiani e alcuni parlamentari tra cui Vito Crimi del M5S; Gian Marco Centinaio della Lega Nord; Loredana De Petris e Paolo Cento di Sel e Mario Tullo del Pd.
rassegna stampa
Gli ultrà italiani ricevuti al Senato. C’è anche il «Bocia»
I rappresentanti delle tifoserie di calcio, basket e rugby sono stati ospiti del parlamentare Vito Crimi del M5S, a cui hanno chiesto il rispetto degli ultrà ed esposto alcune condizioni da inserire nel prossimo disegno di legge
Non solo calcio, ma anche basket e rugby. I rappresentanti hanno portato in Parlamento la <<crema>> del movimento ultrà italiano. Bari, Bologna, Cesena, Lazio, Milan, Napoli, Palermo e Parma sono solo alcune delle città presenti alla riunione organizzata dall'ex capogruppo grillino Vito Crimi. All'incontro, come riporta la Gazzetta dello Sport, erano presenti anche diversi avvocati riuniti da Giovanni Adami e Lorenzo Contucci.
Nella giornata di ieri, Crimi ha ascoltato le condizioni di Claudio Galimberti, il Bocia, leader degli ultrà dell'Atalanta. Il Bocia ha accumulato ben nove Daspo, è stato condannato a tre anni per lesioni e dalle 22 alle 6 non può uscire dalla sua abitazione perchè sorvegliato speciale. Galimberti ha mostrato a senatori e deputati il programma che gli ultrà italiani vorrebbero inserire in un disegno di legge incentrato sull'abolizione del doppio Daspo.
Durante la conferenza si è dato spazio a tutte le richieste degli ultrà, tra cui il no alle barriere in curva e il divieto di petardi e fumogeni. I rappresentanti dei tifosi, inoltre, hanno chiesto di abolire la tessera del tifoso o renderla facoltativa, e le multe per il cambio posto, che hanno portato il deserto allo stadio Olimpico.
Il Responsabile Sport del Pd Luca Di Bartolomei non ha apprezzato la presenza del Bocia e ha dichiarato: «Oggi il Senato ha ospitato una conferenza stampa sul Daspo cui ha partecipato, tra gli altri, una persona che a quanto leggo dai giornali risulta sottoposta a sorveglianza speciale. La Repubblica italiana, alla presenza di onorevoli parlamentari, avrebbe quindi ospitato in una sede istituzionale un soggetto sottoposto a una misura cautelare sovente utilizzata per la criminalità organizzata. Esprimo la mia solidarietà e vicinanza a Giovanni De Biase, dirigente della Digos che il Bocia si era sentito in dovere di minacciare, e al Pm Laura Cocucci che aveva chiesto una condanna a tre anni di sorveglianza».
(A. Catapano)
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