rassegna stampa

Gioia Lamela «Ma voglio andare in Champions»

(La Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – La sfida con El Shaarawy alla fine l’ha vinta lui e chissà cosa sarebbe successo se non ci fosse stata quella maledetta caviglia andata k.o. con il Torino,

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Pugliese)- La sfida con El Shaarawy alla fine l'ha vinta lui e chissà cosa sarebbe successo se non ci fosse stata quella maledetta caviglia andata k.o. con il Torino, che gli ha fatto saltare tre partite e mezza (considerando anche il Chievo, dove ha giocato poco più di 20 minuti). Ieri, però, nel giorno del suo ritorno da titolare Erik Lamela ha brillato come aveva abituato un po' tutti ad inizio stagione. «Ma io penso solo ad arrivare in Champions League, è l'unica cosa a cui penso[...]».

Grande Daniele Ieri la gente romanista di soddisfazioni se ne è tolte tante. E grazie a lui, è tornato anche a guarda più da vicino proprio quella Champions League che è nei sogni di Erik. «Penso che fino ad adesso ho fatto bene grazie ai miei compagni, che fanno di tutto affinché gli attaccanti segnino — continua Lamela —. Cosa dà Zeman alla squadra? Tanto, lo sappiamo tutti, ma l'importante è vincere. Avevamo bisogno di farlo e ne siamo contenti». Anche perché ieri la Roma ha ritrovato un grandissimo De Rossi, che ha mandato a segno Erik in occasione del 3-0. «Daniele ha fatto davvero bene, avevamo bisogno di lui. Sappiamo che grande giocatore è, che classe che ha e stavolta lo ha ribadito a la grande».

Da terzo a primo Ma se ieri Lamela ha messo al sicuro il risultato, Goicoechea l'aveva messo in cassaforte nel momento più delicato. Sull'1-0, con quel miracolo in uscita su El Shaarawy, per poi ripetersi più volte anche nella ripresa. «Questa è stata sicuramente la mia miglior partita da quando sono arrivato alla Roma — spiega il portiere uruguaiano — E' stata davvero una grande vittoria, che ci fa molto bene. La parata più difficile l'ho fatta nel secondo tempo, quella sul colpo di testa di Boateng. Ma era in un momento fondamentale della partita, è servita. Sapevo di venire alla Roma come terzo portiere, ma non immaginavo che sarei diventato titolare in così poco tempo.»[...]