La rabbia da una parte, la delusione dall’altra. Proseguono parallele le storie di Lazio e Roma a una partita dal derby verità del 24 maggio: il prossimo fine settimana la squadra di Pioli andrà a Genova dalla Samp e già trema all’idea dell’ennesimo scherzo che potrebbe farle un suo ex allenatore, quella di Garcia riceverà l’Udinese e trema e basta. Perché, mentre la sconfitta di Mauri e compagni con l’Inter ha unito ancora di più i tifosi intorno al club, il k.o. di San Siro ha fatto scattare, ancora una volta, il «tutti contro tutti» intorno a Trigoria. E per capire quanto ai romanisti abbiano fatto male i gol di Destro e van Ginkel basti pensare che quasi nessuno ha esultato per la vittoria dell’Inter che ha lasciato la Roma al secondo posto. L’ironia, che c’era stata subito dopo la doppietta di Hernanes (con tanto di fotomontaggio in cui, dietro al selfie di Totti nel derby d’andata, comparivano le capriole del brasiliano), ha lasciato spazio alla frustrazione. «Perché – il commento più diffuso tra social e radio giallorossi – qui c’è veramente poco da ridere».
rassegna stampa
Giallorossi che rabbia: «Pallotta si diverte con l’Nba…»
I tifosi della Roma sono delusi, i laziali arrabbiati. Quello del 24 maggio rischia di essere un derby della vita per entrambe le squadre
IRA LAZIO - Non si ride neanche a Formello, a dir la verità, ma almeno i tifosi della Lazio si consolano con la prestazione di una squadra «che anche in 9 non ha mai mollato». La sensazione, ascoltando le radio e leggendo quanto scritto sul web, è che molti laziali si siano ormai convinti «che qualcuno non ci vuole in Champions». Emblematica una discussione aperta sul portale «lazio.net» e chiamata «Campionato falsato: perché seguirlo ancora?». Qualcuno ha la risposta pronta: «Per far arrivare la Roma terza e regalarci un altro 26 maggio», qualcun altro (la maggioranza) usa invece toni più duri: «Ce la stanno facendo sporca, è ormai evidente»; «Forse vogliono dare alla Roma il secondo posto e a noi la Coppa Italia, soprattutto se la Juventus dovesse andare in finale di Champions, ma noi non molleremo». Questa è l’unica certezza tra i biancocelesti: c’è chi propone di «attaccare qualche striscione a Formello prima della partenza per Genova», chi invece «nonostante il furto da almanacchi del calcio» invita a cambiare argomento perché «la squadra ha bisogno soltanto del nostro appoggio. Dobbiamo essere una cosa sola».
DELUSIONE ROMA - Essere una cosa sola: per la Roma attuale è un’utopia. I tifosi sono spaccati: c’è chi accusa la proprietà («chissà se Pallotta si sta divertendo con i play off Nba»), chi i dirigenti («Sabatini non sarebbe in grado di gestire neanche lo spogliatoio dei ragazzini che giocano con mio figlio»), chi se la prende con Garcia e chi con i calciatori, i principali accusati per il rendimento di questi ultimi mesi. Non si salva nessuno, neanche chi non gioca mai tipo Cole, che quando viene immortalato su Twitter mentre si prepara per giocare a tennis al Foro Italico riceve il seguente messaggio: «Daje che oggi giochi sicuro». Non solo: quando la Roma pubblica sui profili ufficiali i giocatori pronti a scendere sul Pietrangeli i commenti si sprecano. Uno su tutti: «Meglio che vi date all’ippica». E pazienza se l’evento è divertente e soprattutto con finalità benefiche, i tifosi della Roma non riescono a dimenticare «l’umiliazione di sabato». «Abbiamo restituito 10 anni di vita a Inzaghi», il commento di un ascoltatore in una radio, mentre su Facebook c’è chi scrive: «Hanno ancora la possibilità di rendere decente la stagione, vediamo se dopo il Milan facciamo fare la partita della vita anche a Stramaccioni».
DODICI GIORNI - Se succederà lo dirà soltanto il campo domenica sera, di sicuro rischia di essere un derby della vita quello che si giocherà tra 12 giorni. I tifosi della Lazio sperano di arrivarci «con un bel risultato a Genova perché possiamo fargli davvero male e dargli il colpo di grazia», quelli della Roma, invece, sperano di scavare il solco in questo fine settimana: «Perché – dicono – vista l’aria che tira dobbiamo fare i calcoli come se la Lazio ci avesse già battuto». Di ottimismo, non c’è traccia.
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