Gervinho racconta il “suo mondo” in una intervista rilasciata a Sport Week, il periodico allegato oggi alla Gazzetta dello Sport.
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Gervinho: “Mi emoziona sentire l’Olimpico gonfiarsi quando parto verso la porta avversaria”
"Roma mi ha accolto benissimo. Mi sento come se avessi vinto lo scudetto. Se dovessimo riuscirci davvero, chissà cosa succederebbe…”
Ecco alcuni stralci soprattutto quelli dove si parla della Roma.
Quando è stata l’ultima volta che hai pianto, e perché?
(sorpreso) ”Nessuno mi aveva mai fatto questa domanda”
Ricorda un’occasione particolare?
“Quando ho lasciato l’Africa per diventare un calciatore professionista. Sono partito all’avventura senza nessuno, ed ero spaventato”
E oggi per cosa piange?
“Perché la mia squadra ha perso una partita importante. Ma ho appena finito un campionato esaltante per me per il mio club, quindi le mie lacrime oggi sono quasi sempre di gioia”
Cibo preferito?
“Se sto a casa mangio africano, se no italiano: carbonara soprattutto”
Ha detto spesso che a Roma si sente come a casa sua. Perché?
“Sono stato accolto benissimo e sono tutti molto gentili con me, dentro e fuori dal Club. Sono stato messo su un piedistallo senza averlo chiesto. Mi fanno sentire importante. Ho molto rispetto per questa società. Soprattutto mi emoziona sentire lo stadio che si gonfia ogni volta che prendo la palla e parto verso la porta avversaria. Mi sento come se avessi vinto lo scudetto. Se dovessimo riuscirci davvero, chissà cosa succederebbe…”
Se lo faccia spiegare da Totti che ne ha già vinto uno. A proposito con il capitano parla romanesco o in francese?
“Ogni tanto fa qualche battuta in francese per farmi ridere. E’ una persona molto umile: nonostante il suo status, non è arrogante”
Un voto al francese di Totti da 1 a 10?
“Uno!”
Perché Garcia riesce a tirar fuori il meglio di lei? Come segna con lui non segna con nessuno
“Perché mi conosce bene dentro e fuori dal campo. Non ha molto da dirmi per prepararmi alla partita. Due o tre parole e io capisco quello che devo fare. A volte bsta uno sguardo”
La gente le chiede di rallentare, davanti alla porta, per sbagliare meno.
“Non ha torto. Dovrei avere più sangue freddo. Ma Garcia mi dice: tu fai quello che sai fare, non preoccuparti del gol”
E’ più veloce lei o Usain Bolt il re dei 100?
“Palla al piede vinco io. Correre con la palla è tutto diverso: i passi che puoi fare con il pallone non sono quelli che fai senza. Specie se hai le leve lunghe come Bolt. Sì, in una sfida potrei batterlo”
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