rassegna stampa

Genoa-Roma, affari di cuore

Tanti gli intrecci di mercato tra le due squadre, da Burdisso a Perotti. Un asse caldo destinato a continuare

Redazione

Genova poteva essere la realtà di Sabatini ma il d.s. seppur corteggiato da Preziosi non ha mai firmato. Di firme sui contratti ne hanno messe tanti calciatori, però. In principio furono Pruzzo e Bruno Conti, adesso l’ex più illustre è Burdisso. Tra questi poteva esserci Iturbe ma non è stato, mentre Perotti ed El Shaarawy hanno Marassi nel cuore e nella testa il sogno di rimontare la Juve. Sabatini e Preziosi intendono il mercato allo stesso modo: «di­namico». E questo modo di vedere le cose ha fatto sì che dal 2012 la linea telefonica tra Roma e Genoa fosse sempre intasata. Il primo è stato Destro, preso dalla Roma per 16 milioni più Verre e Piscitella. Poi Bertolacci in comproprietà, Borriello in rossoblù a fine mercato e Tachtsidis, spedito in Liguria via Verona dopo la fallimentare esperienza romana. Bene è andata a Burdisso, a Genova dalla metà della prima stagione di Garcia, ora capitano del Genoa. Iago Falque a Roma ha avuto vita breve invece. El Shaarawy è legatissimo ai colori genoani dato che proprio nella squadra rossoblù ha esordito in Serie A. Anche Perotti ama la sua vecchia squadra, tanto che lo aprile, prima del suo primo ritorno a Marassi da avversario, aveva pubblicato una foto del figlio con la maglia del Genoa, scrivendo: «Un giorno ti par­lerò di quando, come e soprat­tutto dove sei nato, intanto que­sto lunedì papà torna a casa… Genoa­-Roma». Per Perotti Genova vuol dire di più. Lì è nato suo figlio e proprio la società di Preziosi ha creduto in lui quando tra Siviglia e Boca aveva giocato davvero poco. Il Genoa «mi ha ridato la vita e la carriera», ha poi spiegato Perotti, che in ros­soblù ha giocato 45 partite se­gnando 5 reti. Con la Roma già ne ha fatte il doppio, in 38 appa­rizioni, ma per questioni di cuore al Genoa non farebbe volentieri gol.

(C. Zucchelli)