Delle 8 sconfitte subite da quando allena la Roma, il 25% le ha subite proprio al San Paolo, dove nella scorsa stagione è caduto due volte su due. «Vuol dire che proveremo a dimostrare di essere migliorati, magari andrà in modo diverso — dice Rudi Garcia —. Sappiamo che giocare a Napoli è sempre difficile, loro sono forti ed in casa anche di più. Ma stavolta siamo primi, significa che siamo partiti bene. E non cambieremo certo il nostro atteggiamento».
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Garcia: «Tabù S. Paolo? La Roma è prima e non cambia la mentalità»
"Sappiamo che giocare a Napoli è sempre difficile, loro sono forti ed in casa anche di più. Ma stavolta siamo primi, significa che siamo partiti bene"
INFORTUNATI E SCUDETTO Già, anche se la Roma degli ultimi 20 giorni non è ancora brillante e fluida come quella di inizio stagione, complice anche i tanti infortuni (spesso muscolari). «Intanto speriamo di avere Manolas, ma in caso contrario non giocheremo certo in dieci — scherza il francese — Mi piacerebbe non avere ulteriori problemi in difesa e recuperare qualche infortunato. Siamo ancora ad un quarto del campionato, il cammino è lungo. Ma sarà un torneo diverso rispetto allo scorso anno, il nostro compito è far sì che lo sia anche nei primi due posti». Tanto per ribadire che Garcia allo scudetto non solo ci crede, ma l’ha posto come obiettivo stagionale. Conoscendolo, ogni altro risultato lo lascerebbe con l’amaro in bocca. Oggi, intanto, Garcia se la giocherà con il tridente più funzionale (almeno ora), quello formato da Totti, Gervinho e Florenzi. Destro tornerà a sedersi in panchina («Ma nella mia testa lui non è inferiore agli altri, le scelte le faccio in base all’avversario, al nostro atteggiamento, allo stato fisico e alle coppie di giocatori»), proprio come Iturbe («Non sta ancora bene, deve lavorare per tornare al 100%, ma il gioco l’ha capito»).
ENIGMA RABIOT Intanto, però, ieri Rabiot ha rinnovato fino al 2019 con il Psg, a circa 2,5 milioni di euro lordi («È uno dei passi più importanti per il futuro, Adrien ha un gran futuro», dice Al-Khelaifi). Per la Roma cambia poco, non lo avrebbe mai preso a parametro zero per non rovinare i rapporti con il Psg. Cambia invece per Adrien, che sembra aver cambiato idea: «Sono felice di restare al Psg, dove sono cresciuto e c’è un progetto ambizioso — dice Rabiot a Le Parisien — Cosa è cambiato? Il Psg mi ha fatto capire che ci teneva che rimanessi ho avvertito una sensazione diversa rispetto a prima, altrimenti non avrebbero insistito così. I problemi con i tifosi? In una carriera non ci sono solo momenti piacevoli, ma con il gruppo sono in buoni rapporti. Mi servirà per il futuro, ora voglio l’Europeo del 2016».
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