rassegna stampa

Garcia si aggrappa a Totti per uscire subito dal tunnel

Al te cnico, e ai leader del gruppo, il compito di trascinare la squadra verso un doppio traguardo: blindare il secondo posto ed evitare il sorpasso della Lazio, autentico terrore di una piazza in crisi di nervi

Redazione

Il rischio di una nuova contestazione. Ma anche la voglia di allontanarsi da tutto e tutti, provando a pensare solamente al campo. Aggrappandosi a quella che, da più di 20 anni, rappresenta l’unica certezza della Roma: Francesco Totti. Rudi Garcia e i dirigenti lo hanno deciso in mattinata e comunicato alla squadra prima dell’allenamento: ritiro a Trigoria ieri sera e partenza per Cesena stamattina, subito dopo alcune parole (di rito?) dette da Garcia al gruppo. «Non ci sono sedie, ma solo panchine nello spogliatoio», aveva raccontato il tecnico mercoledì riferendosi a presunte sedie volate durante la riunione successiva alla gara contro la Samp. E da quelle panchine, ieri, ha provato a infondere un po’ di fiducia a un gruppo col morale a pezzi: «Il secondo posto è un obiettivo concreto, crediamoci e andiamo a vincere a Cesena», è stato il senso del suo discorso.

VECCHI E GIOVANI Se abbia colpito nel segno si vedrà soltanto domani, intanto le sue parole sono servite a rincuorare soprattutto i più giovani, apparsi piuttosto scossi per quanto accaduto giovedì sera. Al tecnico, e ai leader del gruppo, il compito di trascinare la squadra verso un doppio traguardo: blindare il secondo posto ed evitare il sorpasso della Lazio, autentico terrore di una piazza in crisi di nervi. I nervi, a Trigoria, devono essere mantenuti saldi, per questo adesso Garcia si affiderà soltanto ai giocatori che, da qui a maggio, gli daranno garanzie mentali ancor prima che fisiche e tecniche.

PUNTI FERMI A Cesena rientrerà dal primo minuto Totti, che contro la Fiorentina si è alzato dalla panchina soltanto per andare a parlare con i tifosi inferociti. Guiderà l’attacco e con una sola partita a settimana da qui a maggio potrebbe farlo quasi sempre, con buona pace di Doumbia, ancora alla ricerca di una forma che lo renda presentabile. Con lui Gervinho, Florenzi, Iturbe e Ljajic si giocano 2 maglie, senza considerare Ibarbo che tornerà a pieno regime dopo la sosta, e Verde, che ha fatto solo fisioterapia per un colpo alla gamba sinistra ricevuto contro la Fiorentina. Oltre a Totti, altro punto fermo di domani sarà Nainggolan, al rientro dopo la doppia squalifica: non avrà al suo fianco Pjanic, avrà invece De Rossi e con ogni probabilità Paredes, anche se un ennesimo cambio di ruolo per Florenzi non è da escludere .

KEITA NO, MAPOU FORSE È da escludere invece l’impiego di Keita: non ci sarebbe stato sicuramente per squalifica ed è quasi un bene, considerando anche la pausa per le nazionali, perché il maliano è stato sottoposto ad esami che hanno confermato la distorsione al ginocchio sinistro. Nei prossimi giorni dovrà fare nuovi accertamenti, Garcia conta di recuperarlo per la sfida al Napoli del 4 aprile, prima del derby l’ultimo scontro diretto della stagione. Chi dovrebbe farcela è invece Yanga-Mbiwa, che ha fatto differenziato per una contusione alla coscia destra. A destra dovrebbe esserci Torosidis, a sinistra più Cole di Holebas, uscito devastato dalla sfida di Europa League e che ieri ha detto ai tifosi: «Anche noi siamo arrabbiati», mentre Nainggolan ha filosofeggiato: «Credete che ci divertiamo? Non riusciamo a vincere».

L’ULTIMA VOLTAAl Manuzzi, dove oggi la Roma farà la rifinitura, la Roma non gioca dal 13 maggio 2012, quando vinse 3-2 in quella che è stata l’ultima partita di Luis Enrique sulla panchina giallorossa. Per uno scaramantico come Garcia, considerando la Roma di questi tempi, non proprio il migliore dei precedenti.