rassegna stampa

Garcia, scudo per Totti: «Lasciamolo tranquillo»

Stasera Garcia cerca la 50a vittoria. Quella di San Siro è la 89a partita del francese alla guida della Roma, Spalletti festeggiò 50 vittorie alla novantesima gara, a Capello ne servirono 98

Redazione

Dovesse vincere stasera sarebbe la sua cinquantesima vittoria in giallorosso (coppe comprese). Dopo tanti mesi di nuvole un altro piccolo record personale, visto che nella storia della Roma mai nessun allenatore in precedenza aveva raggiunto questo traguardo così velocemente come Rudi Garcia. Quella di San Siro, infatti, è la 89 a partita del francese alla guida della Roma, Spalletti festeggiò 50 vittoria alla novantesima gara, a Capello ne servirono 98. Forse è anche per questo — ma non solo — che ieri ha chiesto soprattutto concentrazione. Garcia sa che vincere stasera vuol dire quasi mettere un piede e mezzo in Champions, considerando che il calendario dopo offre due partite casalinghe con squadre «appagate» come Udinese e Palermo, oltre ovviamente al derby.

L'ATTESA «La parola d’ordine è concentrazione, andiamo a Milano per vincere — dice il tecnico della Roma —. Nelle ultime partite abbiamo deciso di fare meno possesso palla e una volta in vantaggio, nella ripresa, di abbassarci, compattarci e colpire in contropiede. Dipende però anche dalle qualità e dal modulo degli avversari. Con il Milan potrebbe essere tutto uguale o anche tutto diverso». Già, verrebbe da dire filosofia banale. Di fatto, però, Garcia sa che a Milano si gioca una bella fetta di Champions («Ci aspettiamo un finale di campionato avvincente», ha detto il presidente Pallotta commentando il recente accordo chiuso dalla Roma con le reti regionali di Nbc Sports per la diffusione delle proprie gare negli Usa), deve solo decidere come.

I DUBBI Già, perché il grande dubbio è se confermare la squadra che ha battuto Sassuolo e Genoa o meno. Di fatto, capire se andare avanti ancora con Doumbia come punta centrale o rimettere dentro Totti. «Lasciamolo tranquillo, il capitano. È un grande campione, ogni settimana si parla di lui. Posso solo ribadire quanto già detto: è un giocatore importante, che può iniziare o entrare a gara in corso». L’impressione è che alla fine Garcia si affiderà ancora a Doumbia, nonostante l’ivoriano abbia svolto un solo vero allenamento. «Rispetto a Destro, con Seydou qualcosa è cambiato, anche se sono entrambi due giocatori d’area. Lui e Keita, comunque, sono al 100%, ma per valutare bene tutto aspettiamo fino alla fine». Tradotto, sarà decisiva la seduta di stamattina a Milano, quando si valuteranno le condizioni di alcuni giocatori. Tra cui anche Pjanic, che ha ancora dolore al piede. Se Miralem stringerà i denti giocherà lui, altrimenti potrebbe andare dentro Keita. Di certo ci sarà Nainggolan, l’uomo che più di tutti incarna lo spirito della Roma attuale, da battaglia. Ma che ancora non sa se resterà o meno. «Adesso non mi interessano le situazioni personali, non possiamo permetterci di distrarci — chiude Garcia —. Parlo per Radja e anche per tutti gli altri. Poi, al momento giusto, ognuno affronterà con la società le proprie cose». Quelle di Garcia sono già a posto da un po’. Dovesse arrivare stasera anche la cinquantesima vittoria, tanto meglio.