rassegna stampa

Garcia: «Io penso positivo siamo stati troppo bassi ma la reazione c’è stata»

Alla fine c’è da capire solo se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Per Garcia, probabilmente, è ancora mezzo pieno, nonostante il quinto pareggio in sette partite e la Juve volata a +7.

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Alla fine c’è da capire solo se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Per Garcia, probabilmente, è ancora mezzo pieno, nonostante il quinto pareggio in sette partite e la Juve volata a +7.«Ognuno fa la sua strada, sono motivato e tranquillo, con ancora 18 partite il campionato non è finito – dice il tecnico francese –. Volevamo vincere, mi tengo l’ottimo secondo tempo e la reazione. Abbiamo bisogno di cattiveria, quella della ripresa». Già, anche perché i primi 45’, ancora una volta, sono quasi da mettere da parte, se non da cancellare.

MIRE E IL MODULO «È vero, nel primo tempo dovevamo fare meglio, ma loro erano aggressivi, hanno molta qualità – continua Garcia –. Dovevamo difendere più avanti. E vincere qualche duello in più, altrimenti diventa difficile giocare». Con l’inserimento di Pjanic, però, è andata molto meglio. «Con la sua qualità è più facile, poi ci siamo messi con il 4-3-1-2 e Ljajic trequartista. Ma dobbiamo essere più efficaci in attacco, anche se il tridente mi è piaciuto: Ljajic ha segnato, Totti nella ripresa ha illuminato il gioco e Manuel ha dimostrato di avere tanto talento: ha regalato l’assist ad Adem, peccato solo che poi non ha trovato il secondo gol. Destro? In quei pochi minuti si è mosso bene, non siamo stati bravi a trovarlo». Ed allora l’ansia scivola tutta sull’infortunio di Strootman. «Speriamo non sia grave, anche se con un ginocchio bisogna sempre stare attenti, non si sa mai. Lui ha già pagato tanto».

SALAH E LUIZ In chiave mercato, invece, gelo a Londra, tiepida attesa in Brasile. Con l’acquisto di Salah congelato quando era tutto fatto e il tentativo di portare a casa Luiz Adriano. Il motivo? L’umore della piazza. L’arrivo di Salah era stato accolto tiepidamente, Sabatini sa che il brasiliano riscalderebbe invece l’ambiente. In questo bailamme, c’è il comprensibile fastidio da parte dell’entourage di Salah (che aveva vinto la sfida con Konoplyanka e Yeremenko), che considera il passo indietro un «voltafaccia», dopo che l’accordo era fatto e concluso. «Salah o Luiz Adriano? No comment – ha detto il d.g. Mauro Baldissoni –. Stiamo vagliando diverse opzioni, faremo qualcosa lì davanti». A Londra, così, il Chelsea ha cominciato a trattare con altri club (Atletico Madrid). Sabatini, invece, si è dato una scadenza: 48-72 ore in cui aspetterà una risposta dallo Shakthar per Luiz Adriano. I problemi sono però tre: piazzare Destro, convincere Akhmetov (uomo più ricco d’Ucraina) a lasciar partire il brasiliano prima degli ottavi di Champions (con il Bayern) ed, eventualmente, abbassare la richiesta. Lo Shakthar vuole 15 milioni, la Roma spera di arrivare a dieci (2 subito, gli altri differiti, più eventuali bonus), sfruttando l’approssimarsi della sua scadenza di contratto (31 ottobre). In caso di rifiuto, si tornerà su Salah. Sempre che ci sia ancora.