Le prime 10: un sogno che diventava realtà. Le ultime 10: un incubo che diventava realtà. Ricorre il 10, nell’avventura di Rudi Garcia alla Roma. Non è bastato, il ricordo delle prime 10 vittorie di campionato, a farlo rimanere nel cuore dei tifosi, che ormai lo vogliono sempre più lontano da Trigoria. È bastato, invece, il ricordo delle ultime 10 partite a far sì che si spezzasse il suo filo con la Roma, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport".
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Garcia dalle stelle alle strisce
Nell'avventura del francese a Roma ricorre il numero 10: il ricordo delle prime 10 vittorie di campionato non è bastato a farlo rimanere nel cuore dei tifosi, che ormai lo vogliono sempre più lontano da Trigoria
Un esordio super: 10 vittorie nelle prime 10 di campionato, un solo gol subìto, 24 fatti, applausi a scena aperta di pubblico e critica. Non ha vinto lo scudetto, ma ha conquistato il piazzamento in Champions, e quei mesi così pieni di belle giocate e grandi vittorie hanno regalato emozioni ed orgoglio.
La vittoria dell’8 novembre contro la Lazio è stato l’ultimo momento felice della Roma di Garcia: demolita la chiesa al centro del villaggio, e con lei tutte le certezze del tecnico, che pure da dopo Roma-Bayern dell’ottobre 2014 di momenti difficili ne aveva dovuti affrontare. Ma una sola vittorie in 10 gare ha distrutto tutto, 15 gol incassati e appena 10 realizzati, l’eliminazione in Coppa Italia, il passaggio del turno in Champions dopo lo 0-0 col Bate Borisov, reso possibile solo dalle parate di Szczesny a Roma e Ter Stegen a Leverkusen, l’umiliazione di Barcellona, la disfatta in casa con l’Atalanta, istantanee di una crisi che va avanti da due mesi.
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