Cinquecento volte Garcia, da quel 12 giugno dell’anno scorso in cui il francese sbarcò ufficialmente a Roma. Ma anche più o meno 500 motivi per tornare da Genova con un risultato positivo, possibilmente tre punti. Per dimenticare il Bayern, ma anche per non prestare il campo a quelle polemiche che veleggiano già nell’aria, quasi come se di colpo la Roma si fosse smaterializzata e tutto quello che ha fatto finora non contasse più. «Abbiamo sbagliato una partita, ma quello che è successo con il Bayern non cancella tutto quello che di buono abbiamo fatto prima — dice Rudi Garcia alla vigilia della gara con la Sampdoria —. Loro hanno dimostrato di essere molto più forti della Roma, ma non quanto dice il risultato. Per questo ho parlato di incidente, noi siamo stati all’altezza fin dall’inizio della stagione». Già, ma Rudi sa anche bene che la memoria a volte è corta è l’ha vissuto proprio sulla sua pelle, a Lilla.
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Garcia: «Il Bayern non cancella tutto il resto»
Un po’ per i 7 gol presi dal Bayern che non possono certo non far male o essere dimenticati così rapidamente. Un po’ perché quella sconfitta ha acceso subito il fuoco della critica, qualcuno gli ha rimproverato una «presunzione» di fondo...
GIOCO E MALINCONIA Ecco, forse anche per questo il Garcia di ieri è sembrato un pochino malinconico, dimesso, a tratti dispiaciuto.
Un po’ per i 7 gol presi dal Bayern che non possono certo non far male o essere dimenticati così rapidamente. Un po’ perché quella sconfitta ha acceso subito il fuoco della critica, qualcuno gli ha rimproverato una «presunzione» di fondo che non gli è proprio andata giù. E forse è anche per questo che ha parlato di «necessità di ritrovare il nostro gioco, l’essenziale è quello, non vincere». Sfumature dialettiche, su cui Rudi è tornato poi nel finale, ribadendolo nel pomeriggio anche via twitter. «Ovviamente il risultato è sempre importante, noi giochiamo sempre per vincere. Ma credo che il risultato sia sempre una conseguenza del gioco». La pensava più o meno così anche Capello, per il quale il calcio italiano non è più allenante. «Mi sembra un giudizio un po’ estremo, io mi preoccupo di riportare la Roma in alto in Italia e anche in Europa».
ORGOGLIO E TOTTI Oggi, dunque, l’obiettivo sarà duplice: giocare per vincere. «La Samp non ha ancora mai perso, ha fatto un buonissimo inizio di stagione — continua Garcia — Ma noi faremo come al solito, cercheremo di vincere. Mi aspetto una Roma ambiziosa. Rispetto al Bayern abbiamo voltato pagina. Lo scudetto? Mi sono già espresso, non cambio idea». Ed allora oggi Garcia potrebbe cambiare tante cose rispetto al Bayern. Prima di tutto in difesa, dove oltre allo squalificato Manolas potrebbe saltare Cole. E poi davanti, con il ritorno di Florenzi e il dubbio tra Totti e Destro. Già, Totti, il capitano uscito con il Bayern dopo soli 45’. «Quando perdi così, l’allenatore deve fare qualcosa. Infatti nella ripresa ho visto una Roma più orgogliosa. Ho fatto due cambi risparmiando un tempo a Francesco ed a Cole ma avrei dovuto cambiare tutti e 11 i miei giocatori».
CENTROCAMPO STRESSATO A cominciare da uno dei tre centrocampisti, in grande sofferenza con il Bayern. «Forse siamo arrivati al Bayern in uno dei nostri momenti peggiori, con giocatori un po’ stanchi o che, tornando da un infortunio, non erano ancora al top». E chissà quanto sarebbe stato prezioso uno come Strootman in questo bisogno di rotazioni. «Kevin sta rientrando, ancora non fa i contrasti, ci vorranno delle settimane prima di rivederlo». A lui, invece, per ritrovare il sorriso servirà una vittoria stasera. Anche se la memoria, anche la sua, non è mai corta...
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