Non abbiamo informazioni certe sulla pedagogia dei calciatori inglesi in relazione alla prole. Di sicuro sappiamo che Enzo Totti a suo figlio Francesco diceva scuotendo la testa: «Sei proprio ‘na pippa». In realtà per lo Sceriffo – questo il soprannome di papà Totti – era un modo per stimolare un pargolo di cui riconosceva il talento immenso. Con queste premesse, viene da chiedersi quale sia stato l’approccio educativo di Frank Lampard Senior – «daddy» di Frank James Junior – visto che papà Lampard invece era stato difensore del West Ham, con cui aveva vinto anche due FA Cup. Non basta. L’albero genealogico familiare annoverava anche lo zio Harry Redknapp (West Ham) e il cugino Jamie Redknapp (Liverpool), entrambi con curriculum di primo livello.Evidentemente, però, Lampard non ha ricevuto traumi dalla notorietà e dalle aspettative familiari, tant’è che stasera si troverà ad affrontare un duello apparentemente senza tempo, che all’andata il giallorosso ha santificato con il gol del pareggio (1-1).
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Francesco contro Frank. La sfida del gol è senza età
Non saremmo sorpresi, visto che tra le stelle che stasera illumineranno Roma, i più ricercati dai flash saranno ancora una volta Totti e Lampard.
BANDIERE L’anagrafe recita infatti 38 anni per il ragazzo nato a Via Vetulonia e 36 per il «kid» di Romford, «East End» di Londra. Pur con bacheche ricche e diverse, Francesco però ha coronato quel sogno che a Frankie non è riuscito: diventare la bandiera della squadra amata. Dopo aver iniziato nel West Ham e Swansea, infatti, Lampard è diventato la stella del Chelsea, in cui ha giocato per 13 stagioni prima che uno scarno comunicato del 2 giugno scorso ne decretasse l’addio per fine contratto. In quel momento sono andate in archivio 626 partite e 208 reti, che lo hanno santificato come miglior marcatore della storia dei «blues». Ma poiché il destino ha senso dell’umorismo, la storia recente di Lampard si snoda così: accetta la proposta d’ingaggio del New York City, ma poiché la proprietà (araba) è la stessa del Manchester City viene deciso di parcheggiarlo nella squadra di Pellegrini, in attesa di aggregarsi da gennaio al suo nuovo club. Ebbene, provate a indovinare a chi ha segnato Lampard il primo gol (e per giunta decisivo) con la maglia del City? Esatto, indovinato: proprio al Chelsea.
CALCI AL TEMPO Ma stasera ci sarà poco tempo per guardarsi indietro e invidiare quel Totti che, almeno fino a 40 anni, guiderà la Roma, dopo aver declinato (lui sì) munifiche offerte dagli Usa. Stavolta è sfida da dentro o fuori e perciò, se le cose andassero nel modo in cui la Roma spera, l’Olimpico potrebbe essere l’ultimo palcoscenico europeo di Lampard, anche se con postilla. Qualora fosse il City invece ad andare avanti, è possibile che la proprietà decida di tenere Frankie alla corte di Pellegrini, facendogli saltare il precampionato e «liberandolo» solo per la stagione vera e propria. Non saremmo sorpresi, visto che tra le stelle che stasera illumineranno Roma, i più ricercati dai flash saranno ancora una volta Totti e Lampard. Francesco contro Frank. Perché nessuno come loro ha dimostrato di essere così bravo a prendere a calci il tempo.
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