Settembre è il mese di Florenzi. Quattro anni fa ha segnato all'Inter il suo primo gol in Serie A, l'anno scorso ha realizzato la rete fantascientifica contro il Barcellona e lunedì scorso, con la maglia della Nazionale, ha sfornato un assist illuminante per Immobile, il quale non è riuscito a trasformarlo in rete. Tanto che il giocatore giallorosso ha pubblicato sui suoi social una foto con l'attaccante della Lazio nella quale si leggeva: «Ti perdono solo per il gol». La risposta dell’ex Borussia Dortmund e Siviglia è stata immediata: «Non era male la palla…». La rivalità di un derby Roma-Lazio, per questi due calciatori, si limita solo al rettangolo verde. La stracittadina può aspettare, ma il giorno in cui capiterà, probabilmente, Florenzi non dovrà preoccuparsi di Immobile, nel senso che Spalletti vorrebbe riportare il talento di Vitinia in una posizione più offensiva, lasciando a chi di dovere il ruolo di terzino.
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Florenzi torna all’antico. Nella Roma ruota in avanti
Terzino o ala, Florenzi dà sempre il massimo per la sua Roma. Spalletti vorrebbe riportarlo in attacco e un posto nel tridente può essere sempre a disposizione per il talento di Vitinia
Tornato a Trigoria dopo gli impegni azzurri, Alessandro si è limitato ad un lavoro di scarico, ma da domani - giorno in cui torneranno tutti dai vari ritiri -, proverà a convincere il tecnico di Certaldo ad affidargli una maglia nel tridente. La sua caratteristica principale è la duttilità, quindi, in caso di emergenza, sarà il primo a tornare a coprire la posizione di difensore laterale; ma grazie all'arrivo di Bruno Peres e ai visibili miglioramenti di Rudiger, Florenzi potrebbe sperare di lasciare quel poco amato ruolo di terzino. «Quando giochiamo da guerrieri in pochi ci battono», ha detto dopo la partita dell'Italia contro Israele, e lo stesso spirito è ciò che deve trasparire dallo spogliatoio giallorosso. Testa bassa e lavorare, magari attaccare e realizzare qualche gol, così da riprendersi la Roma, quella che potrebbe essere la sua Roma. 171 partite e 23 gol, per uno che non è un centravanti e ha solo 25 anni è un traguardo niente male. Ora bisogna cancellare gli errori e imparare dal passato, un passato nel quale è cresciuto da ala. Si può tornare alle origini, per spianare la strada ad una squadra che è ancora alla ricerca del suo bomber.
(C. Zucchelli)
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