Il Chino Recoba offre il pacchetto full optional. A 38 anni segna ancora direttamente da calcio d’angolo, riunendo tre figure professionali in un piede sinistro: il tiratore di angoli, l’allenatore che studia lo schema e il giocatore che segna da palla inattiva. La Serie A però non gli dà una maglia da anni e allora… studia. In questo inizio di campionato il 27% dei gol arriva da angoli, punizioni o rigori e negli ultimi cinque anni il numero oscilla tra 26 e 33%. Il weekend lungo ha portato nuove emozioni: Gabbiadini ha deciso da fermo il derby di Genova, Rami ha pareggiato per il Milan su calcio d’angolo e l’unica gioia dell’Inter è arrivata da una interpretazione di strada di un calcio di punizione. Battuta a sorpresa di Palacio e gol di Osvaldo.
rassegna stampa
Fermi tutti, si segna Il 27% dei gol arriva dalle palle inattive
In questo inizio di campionato il 27% dei gol arriva da angoli, punizioni o rigori e negli ultimi cinque anni il numero oscilla tra 26 e 33%.
Meno di 15 gol? Male Due squadre su tutte in questo primo mese e mezzo di calcio. La Samp ha segnato 5 gol su 6 con le palle inattive, perché l’abilità di Mihajlovic si trasmette per contagio. Il Toro si è guadagnato i gironi di Europa League con un paio di rigori e uno schema su punizione. Il 2013- 14 fa più impressione. Nella scorsa stagione la Juve ha segnato 36 volte su palla inattiva, primissima, e solo 5 squadre sono rimaste sotto i 15 gol tra campionato e coppe europee. Sono il Cagliari (15o), il Chievo (16o), il Catania (18o), il Bologna (19o) e il Livorno (20o e ultimo). Cinque delle ultime sei, non è un caso. «In un campionato, stando bassi, una squadra batte 200 corner – diceva Walter Zenga, allenatore appassionato della materia -. Se fa 15 gol non è fortuna, è bravura ». Zenga a Catania aveva Mascara, piede nobile, ma alla storia di YouTube passa Plasmati, che una volta si abbassò i pantaloncini per creare problemi a Sereni, portiere del Toro. Il genio si manifesta in modi originali. Inzaghi al Milan invece ha voluto Gianni Vio, che lavorava in quel Catania e ha arricchito la sua fama di mago del settore alla Fiorentina. Vio ha detto di conoscere 4830 modi di battere un angolo ma Pippo si è rovinato l’ultimo martedì sera per le soluzioni dell’Empoli: un gol da punizione e uno da angolo. «Il 2-0 di Pucciarelli? Uno schema provato molto in estate e 4-5 volte il giorno prima della partita», dice Sarri.
Zona o uomo? Gli allenatori di solito fanno così anche per gli angoli, selezionano 3-4 schemi ogni domenica dopo aver considerato se gli avversari marcano a zona o a uomo. L’Empoli, ad esempio, è estremista: solo zona perché ha una squadra bassa e leggera, che soffrirebbe la marcatura uno contro uno. «La scelta di tempo è fondamentale – dice Gigi Di Biagio, che segnava molto di testa e ora prepara (anche) i corner per l’Under 21 -. Io sfruttavo il fatto di aver giocato a basket da bambino. Il tempismo mi aiutava ad anticipare i difensori». Significa che gli allenatori a volte non possono farci nulla, anche se si inventano di tutto. Un giorno del 2007 Spalletti si sfogò: «Basta, ormai sulle palle inattive non proviamo più, tanto si prende sempre gol». Il massimo, però, da Vio: sugli angoli mandava due giocatori davanti al portiere avversario per disturbarlo. Non due a caso, due gemelli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA