Il dopo Sabatini è iniziato subito dopo l'addio del ds umbro. C'è Frederic Massara, uno che a Trigoria dicono parli poco, lavori tanto e ascolti ancora di più. Ecco perché, come scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport, in questi anni sembra sia stato l’unico che è riuscito a contenere personaggi apparentemente inconciliabili come Sabatini, Pallotta e Gervinho.
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Ecco Massara, il «laureato» che cerca lode con la Roma
Allievo di Sabatini, uomo-ombra a Trigoria. Fino all’incarico di d.s. per dare una svolta
Massara è nato a Torino nel 1968: la mamma, scomparsa ad aprile, lavorava al Louvre ed era una funzionaria stimatissima, lui è stato cresciuto un po’ in italiano e un po’ in francese (a cui negli anni ha aggiunto inglese, spagnolo e un po’ di tedesco), e, come ha raccontato proprio Sabatini, si distingue per educazione e pazienza. A cui va aggiunta l’umiltà, dote che gli è riconosciuta da tutti a Trigoria, e la capacità di rischiare, visto che sull’arrivo di Garcia a Roma nel 2013 c’è anche la sua firma.
Non più delfino, ma squalo, come deve essere un direttore sportivo di una società che non ha disponibilità illimitata. Dopo una vita passata nel calcio (e accanto a Susanna, la moglie, di Torino come lui) il momento sembra giusto: ha iniziato nelle giovanili granata, ma nella stagione 1992-93 ha giocato in A con il Pescara, senza mai sfondare davvero. Ha tentato la carriera di allenatore, prima di conseguire il diploma da direttore sportivo (110/110 la votazione finale) e raggiungere nel 2011 Sabatini a Roma, dopo l’esperienza a Palermo.
Massara è un grande conoscitore di calcio e ama seguire la squadra ogni momento. In questi anni si è occupato anche della Primavera, adesso lo aspetta la sfida più impegnativa. Guai però ad esagerare: «Nessuno parli di sofferenza nel calcio, certi termini lasciamoli per le cose serie», parola di Massara.
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