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rassegna stampa

Dzeko fa 4 passi dentro la Roma

Edin Dzeko of AS Roma in action during an AS Roma Trainig Session at Centro Sportivo Fulvio Bernardini on August 11, 2016 in Rome, Italy.

Nel test con il Fondi il bosniaco scatenato e Spalletti approva: «Ha voglia di riscatto»

Redazione

Dzeko c'è e si vede. Non solo gol per lui: passaggi filtranti, colpi di tacco, indicazioni ai compagni e tanti sorrisi. La differenza è tanta rispetto alla scorsa stagione ed è palpabile.

Un poker in poco meno di 45' minuti per lui: un destro dal limite, un pallonetto, un rigore di potenza (che si era procurato dopo una splendida serpentina) e un tap-in su assist di Salah. Nel 4-2-3-1 schierato da Spalletti, dove DeRossi affianca Manolas in difesa, Strootman fa coppia con Vainqueur sulla mediana e Salah, Ricci ed El Sharaawy agiscono sulla trequarti, è il bosniaco a farla da padrone regalando un vero e proprio show. Spalletti lo sa e se lo coccola: «Le motivazioni sono sempre fondamentali soprattutto in un ambiente dove si vive di passione come qui. Edin può avere la spinta per andare avanti fino in fondo, per lui è importante visto quello che ha passato. Ha tecnica, fisicità, scelta, adesso deve completare queste caratteristiche con caparbietà e continuità. Ha una voglia di riscatto che ha messo in mostra fin dal primo giorno, ha sempre voluto dimostrare il suo valore anche quando facevo scelte diverse».

Se Dzeko e Strootman sono sempre più leader di questa Roma, i dubbi del mister riguardano le seconde scelte: «Noi siamo una buona squadra e numericamente dobbiamo essere a posto perché tra Porto e campionato avremo 4 partite in 12 giorni. Alisson o Szczesny? Non dico chi sarà il portiere perché non guadagno un titolare ma una riserva. Ne ho due forti, sceglierò in base al momento e a varie considerazioni».

Così, come racconta Chiara Zucchelli alla Gazzetta dello Sport, il tecnico ha voluto commentare la situazione di Paredes: «è forte e vogliamo usarlo, ma quelli forti possono essere usati anche per fare mercato, vedi Higuain. Per me resterà alla Roma perché è un buon calciatore, preciso per quel ruolo». Per finire anche una considerazione su Gerson: «A Latina l’ho ripreso un paio di volte, ma come tutti i giocatori in queste partite arrivava meno brillante perché l’avevo fatto allenare prima. Gli ho chiesto se voleva giocare altri 10’ col Fondi e mi ha detto che era affaticato perché non era abituato a lavorare così. È un buon calciatore, deve inserirsi, è meno interessato quando c’è da “raspare”, ma è un bravo centrocampista».