Dzeko c'è e si vede. Non solo gol per lui: passaggi filtranti, colpi di tacco, indicazioni ai compagni e tanti sorrisi. La differenza è tanta rispetto alla scorsa stagione ed è palpabile.
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Dzeko fa 4 passi dentro la Roma
Nel test con il Fondi il bosniaco scatenato e Spalletti approva: «Ha voglia di riscatto»
Un poker in poco meno di 45' minuti per lui: un destro dal limite, un pallonetto, un rigore di potenza (che si era procurato dopo una splendida serpentina) e un tap-in su assist di Salah. Nel 4-2-3-1 schierato da Spalletti, dove DeRossi affianca Manolas in difesa, Strootman fa coppia con Vainqueur sulla mediana e Salah, Ricci ed El Sharaawy agiscono sulla trequarti, è il bosniaco a farla da padrone regalando un vero e proprio show. Spalletti lo sa e se lo coccola: «Le motivazioni sono sempre fondamentali soprattutto in un ambiente dove si vive di passione come qui. Edin può avere la spinta per andare avanti fino in fondo, per lui è importante visto quello che ha passato. Ha tecnica, fisicità, scelta, adesso deve completare queste caratteristiche con caparbietà e continuità. Ha una voglia di riscatto che ha messo in mostra fin dal primo giorno, ha sempre voluto dimostrare il suo valore anche quando facevo scelte diverse».
Se Dzeko e Strootman sono sempre più leader di questa Roma, i dubbi del mister riguardano le seconde scelte: «Noi siamo una buona squadra e numericamente dobbiamo essere a posto perché tra Porto e campionato avremo 4 partite in 12 giorni. Alisson o Szczesny? Non dico chi sarà il portiere perché non guadagno un titolare ma una riserva. Ne ho due forti, sceglierò in base al momento e a varie considerazioni».
Così, come racconta Chiara Zucchelli alla Gazzetta dello Sport, il tecnico ha voluto commentare la situazione di Paredes: «è forte e vogliamo usarlo, ma quelli forti possono essere usati anche per fare mercato, vedi Higuain. Per me resterà alla Roma perché è un buon calciatore, preciso per quel ruolo». Per finire anche una considerazione su Gerson: «A Latina l’ho ripreso un paio di volte, ma come tutti i giocatori in queste partite arrivava meno brillante perché l’avevo fatto allenare prima. Gli ho chiesto se voleva giocare altri 10’ col Fondi e mi ha detto che era affaticato perché non era abituato a lavorare così. È un buon calciatore, deve inserirsi, è meno interessato quando c’è da “raspare”, ma è un bravo centrocampista».
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