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Dzeko ci riprova: «Segnare è il mio lavoro»

In questi giorni, a Trigoria, Spalletti ha lavorato molto sui movimenti e sulle giocate da effettuare intorno al bosniaco. La Roma non può permettersi di lasciare per strada il suo centravanti

Redazione

«Dobbiamo imparare a servirlo», dice Luciano Spalletti quando gli si chiede di Edin Dzeko. L’ennesima difesa accorata dell’allenatore nei confronti di un centravanti finito dentro un tunnel. Non segna da 75 giorni, non fa un gol su azione da quando si indossavano la maniche corte, ci mancava pure una squadra che ha cominciato per incanto a girare senza di lui, scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport". «Ho giocato con tanti moduli in carriera - ha spiegato il bosniaco -, se potessi scegliere mi piacerebbe quello con due punte. I gol? Non mi sono mai prefissato un obiettivo. Certo, segnare è il mio lavoro, ma ancor più importante è che la squadra vinca dei trofei».

La sfida di stasera contro la Sampdoria deve essere una ripartenza, in un campionato più complicato di quanto si aspettasse: «La Serie A è al primo posto per la compattezza difensiva delle squadre. Vorrei che le formazioni fossero meno chiuse. E vorrei vivere in ogni partita l’accoglienza indimenticabile che ho avuto al mio arrivo a Roma. So che non è possibile, questo di certo non ci aiuta». Salvo sorprese, questa sera Spalletti gli riconsegnerà una maglia da titolare. In questi giorni, a Trigoria, il tecnico ha lavorato molto sui movimenti e sulle giocate da effettuare intorno al bosniaco. La Roma non può permettersi di lasciare per strada il suo centravanti.