L’ultima volta che la Roma tenne lo stesso mister per 3 anni sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali c’era Fabio Capello, il Palermo era di Franco Sensi, e il giovane tecnico rampante in questione era Alberto De Rossi: come dire che ne è passata d'acqua sotto i ponti. A giorni la Roma prospetterà a Federico Coppitelli di allenare i Giovanissimi per il quarto anno, ben difficilmente il neo campione d’Italia farà salti di gioia.
rassegna stampa
Dubbio Coppitelli. Gli danno ancora i Giovanissimi
L’ultima volta che la Roma tenne lo stesso mister per 3 anni sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali c’era Fabio Capello, il Palermo era di Franco Sensi, e il giovane tecnico rampante in questione era Alberto De Rossi: come dire che ne è...
DETERMINATO Sa quello che vuole il 29enne Federico, da quando smise di giocare a pallone a 21 anni, «dopo un campionato in D con la Lupa Frascati. Sapevo che non sarei andato oltre quella categoria, e lasciai». Come lasciò il fratello, una volta capito che non sarebbe risalito dalla C, pur avendo raggiunto la Primavera con la fortissima classe ’90 della Lazio, forse l’unica annata che aveva più talenti della Roma. Francesco Coppitelli si è trovato un lavoro, Federico si è preso una laurea (Scienze Politiche) e una giovanile della Lupa Frascati che nessuno voleva allenare: buona la prima annata, subentrando a metà stagione, ottima la seconda, con un titolo regionale, che gli valse la chiamata della Nuova Tor Teste. Oggi è forse la regina del calcio giovanile romano, all’epoca non aveva mai vinto uno scudetto: ci riuscì lui, e fece anche il bis: tre anni, finale nazionale persa il primo, titolo Giovanissimi Dilettanti il secondo, titolo Allievi il terzo. Poi i Giovanissimi Nazionali: un anno col Frosinone, tre con la Roma, una finale persa ai rigori con l’Inter, quella di sabato vinta con la Juve.
NIENTE PARAGONI Il carattere del ragazzo con gli occhi chiari viene fuori quando gli viene chiesto dell’etichetta di «nuovo Stramaccioni» che lo aveva accompagnato a Trigoria. «Non mi piace. Grandissimo allenatore, ma qualcosa avevo fatto anche io nei dilettanti: ognuno fa il suo percorso». Solo che i loro son davvero molto simili: entrambi hanno vinto nei dilettanti, poi con la Roma, scontrandosi prima con la diffidenza verso chi non ha giocato in A, poi con la scelta del club giallorosso di lasciare 12 anni (contando anche il prossimo) lo stesso tecnico sulla panchina della Primavera bloccando la crescita degli altri, loro due come Montella e Muzzi. Ultimo punto di contatto tra Coppitelli e Stramaccioni, oltre al record di allenatore più giovane a vincere uno scudetto, che il secondo ha appena tolto al primo, la Manchester United Premier Cup: entrambi 3 mesi prima dello scudetto hanno vinto la fase italiana, che vale l’accesso alla fase mondiale, un’esperienza che chi ha vissuto reputa indimenticabile, come prender parte a un’Olimpiade o a un Mondiale. Si gioca ad agosto e Coppitelli vorrebbe esserci, come vorrebbe salire di categoria: deve rinnovare un contratto che scade oggi, rimanendo a Roma farebbe Manchester, andando via gli Allievi o la Primavera.
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