La battaglia tra Mediaset e Sky si gioca anche con le carte bollate. È arrivata infatti ieri la diffida di Sky alla Lega di A dall’assegnare i diritti tv del triennio 2015-18 secondo la proposta di Infront. «È un passo a cui siamo stati costretti perché crediamo che il rispetto delle regole sia sempre fondamentale e, proprio in pieno rispetto delle regole, in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte». Non è trascorso molto tempo prima che Mediaset rispondesse con una controdiffida a Sky per turbativa d’asta e una minaccia alla Lega di richiesta danni in caso di assegnazione dei pacchetti A e B a Sky: «Inutile far finta di non capire: assegnare a un unico operatore pay le 248 partite delle 8 squadre di A che da sole rappresentano oltre l’86% dei tifosi è esattamente ciò che la Legge, le autorità regolamentari e la Lega hanno sempre voluto impedire a difesa dei consumatori e della concorrenza».
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Dititti Tv, Murdoch: “Nostre le offerte più alte”. Il Biscione replica “No al monopolio”
E' inziata la guerra giocata con le cartebbollate tra i due poli televisivi
APPELLI E COMUNICATI Dopo gli appelli dei giorni scorsi di due volti noti quali Ilaria D’Amico e Mino Taveri, i competitor hanno alzato il livello dello scontro. «È evidente che se, grazie a campagne di disinformazione e a intimidazioni dei club italiani a suon di diffide - dice Mediaset - un operatore di pay tv dovesse riuscire a stravolgere le regole e ottenere il monopolio delle squadre più allettanti, nessun altro concorrente potrebbe continuare a esercitare l’attività pay in Italia». «Dobbiamo salvaguardare gli investimenti del nostro azionista - aveva spiegato Sky - e non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti avvenga secondo principi e ipotesi non regolari».
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