rassegna stampa

Destro&Florenzi, sono bomber amici. Questa è la legge della stanza n. 18

I due bomebr dell'Olimpico uniti dentro e fuori il campo, perché l’amicizia va oltre e si allunga fino ad Ilenia e Ludovica, le loro compagne.

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La legge della stanza 18 si ripete ancora e chissà che presto non possa diventare una delle tendenze social. Per ora ci credono loro e anche la Roma, che proprio grazie ai gol di Alessandro e Mattia ha sbrogliato una situazione ingarbugliata. Già, Florenzi e Destro, gli uomini della stanza 18, quella che condividono a Trigoria, i ragazzi che sono nati a 9 giorni di distanza, che si sono conosciuti nelle nazionali giovanili e che da due anni non si mollano più. Dentro e fuori il campo, perché l’amicizia va oltre e si allunga fino ad Ilenia e Ludovica, le loro compagne.

CAPOLAVORO MATTIA  Proprio come con il Cagliari, a decidere la partita sono stati loro due, anche se una settimana fa a sbloccare la partita è stato Mattia, ieri autore del 2-0 con un capolavoro da 36 metri. «Stavolta era difficile segnare, oramai con noi si difendono in dieci dietro la linea della palla — dice Destro —. Il gol? Ci pensavo da tempo, può capitare di trovare il portiere fuori dai pali, è stato un gesto istintivo».

È capitato e gli è bastato un attimo, il tempo di vedere Gollini fuori posizione e di bruciarlo già solo con il pensiero. Poi la gioia e quell’abbraccio a Garcia, dopo la rabbia per la sostituzione con il Cagliari. «Nessuna polemica, quelle sono state fatte da altri. Sono sereno, il gruppo è stupendo. Ora ci sono due partite importanti con City e Juve: andiamo avanti, ce la giochiamo con tutte e due». Soprattutto se lui continuerà a segnare così. «Nel suo gol c’è la classe e l’istinto del bomber, un gesto da attaccante puro. L’abbraccio? Farò una radiografia», dice scherzando Garcia. Dedicato ad Ilenia Totti aveva accostato Destro a Russell Crowe, «per me è più Brad Pitt», dice Florenzi. A sbloccare la pratica ci ha pensato lui, che dopo l’abbraccio a nonna Aurora si è permesso il lusso di fare un regalo personale proprio a Totti per i suoi 38 anni. «Meno male, magari risparmio qualcosa — ci scherza su Alessandro —. Il gol di Destro? Lui non è Batistuta, ha altre qualità. Ma è un grande, per provare a fare queste cose ci vuole coraggio. Con il Cagliari aveva avuto uno sfogo, vorrebbe giocare sempre. Magari doveva farlo in un altro modo, ma l’abbiamo capito ».

Come Garcia ha capito che serviva il dinamismo di Florenzi. «Ho preso in contropiede il portiere, forse non se lo aspettava, è un gol che dedico ad Ilenia », continua Florenzi, che dopo il gol è stato sommerso dai compagni, facendo il pieno di «schiaffettini». «Sapevamo quanto contava vincere, magari qualcuno ci era rimasto male che con il Cagliari ero scappato via». Di certo non Rudi, che l’ha perdonato e riperdonato. «Alessandro ha tante qualità, la squadra può sfruttarlo in tanti modi — dice il francese —. È un ragazzo d’oro, il simbolo di questa squadra. Quando entra dà sempre tutto». E’ un po’ la legge della stanza numero 18, quella di Destro e Florenzi.