rassegna stampa

Destro guarito. Ora un mese di lavori forzati

(Gazzetta dello Sport) «Finalmente si ricomincia». Aveva quasi gli occhi lucidi, Mattia Destro, quando ieri mattina a Barcellona, gli hanno detto che aveva «brillantemente superato» tutti i test medici.

Redazione

(Gazzetta dello Sport) «Finalmente si ricomincia». Aveva quasi gli occhi lucidi, Mattia Destro, quando ieri mattina a Barcellona, gli hanno detto che aveva «brillantemente superato» tutti i test medici. Clinicamente, secondo il professor Cugat che lo ha in cura da quest’estate, è perfettamente recuperato, adesso starà allo staff medico occuparsi del ginocchio di Mattia e al giocatore darsi da fare per tornare in campo prima possibile. A dieci mesi dall’infortunio e a quattro dall’ultima partita ufficiale, Destro riprenderà a correre entro la fine di questa settimana. Una decina di giorni fa aveva fatto qualche giro di campo con le scarpe da ginnastica, ma la preparazione che dovrà fare adesso – e che durerà circa 20 giorni – è tutt’altra cosa. Da oggi inizierà a lavorare per essere a disposizione di Garcia entro un mese: l’obiettivo è quello di rientrare almeno tra i convocati prima della fine dell’anno, il sogno quello di giocare qualche minuto di Roma-Fiorentina, in programma l’8 dicembre.

CARICO  Accompagnato da un uomo della società, Destro è volato in Spagna in mattinata ed è tornato in serata. Alla Roma, via mail, è stato spedito il responso della visita nel primo pomeriggio: prima sono stati informati i dirigenti, poi Garcia e infine è stato pubblicato un comunicato stampa sul sito: «Mattia Destro, in accordo con la staff sanitario, ha effettuato nella giornata di oggi (ieri, ndr) l’ultima visita di controllo a Barcellona che ha dato esito positivo per un rientro graduale in squadra. Il calciatore nei prossimi giorni inizierà la preparazione atletica sul campo». Poche righe, ma tanto basta a ridare a Destro carica e convinzione. E soprattutto ottimismo: «Il peggio è alle spalle», gli hanno detto i dottori e i fisioterapisti che lo hanno seguito in questi mesi, occupandosi del fisico e spesso anche del morale. E lui, ragazzo di poche parole, a tutti ha risposto con il sorriso più grande e una sola frase: «Era ora».

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