rassegna stampa

De Sanctis: «Io in panchina? È ancora lunga»

Il portiere giallorosso ha parlato del suo futuro, ma anche di quello di Totti: "Noi giocatori di una certa età dobbiamo capire quando è il momento di smettere, per Francesco sarà un po’ più difficile perché lui è la Roma"

Redazione

La difesa della Roma, intesa come reparto, che lui ha intenzione di guidare anche il prossimo anno («Chiunque arriverà se la dovrà vedere con me, ho fiducia nei miei mezzi e nelle mie prestazioni, che forse qualcuno dovrebbe vedere più attentamente») e intesa anche come squadra. Perché, dice Morgan De Sanctis a un evento del suo sponsor tecnico, «è vero che i tifosi si aspettavano di più e anche noi, ma il secondo posto è comunque un obiettivo importantissimo da centrare per consentire alla società di migliorare la squadra e programmare bene le cose». I giocatori, tra di loro, hanno parlato nei giorni scorsi e hanno ben chiaro che con 10 punti su 12 sarà Champions aritmetica, ma il portiere giallorosso invita a non prendere sottogamba la trasferta di Milano: «Non sottovalutiamo l’impegno, non è una partita così semplice come si potrebbe pensare. Noi siamo in un bel momento, stiamo facendo delle partite più accorte rispetto al passato, facendo anche un ripiegamento difensivo in più. Stiamo facendo di necessità virtù».

TOTTI E IL FUTURO - E pazienza se il gioco non è più spumeggiante e spesso la squadra si trova a difendere in dieci dietro la linea del pallone: «Non è un problema solo tattico, ma di atteggiamento in generale». Di atteggiamento De Sanctis parla anche quando affronta l’argomento Totti: «Noi giocatori di una certa età dobbiamo capire quando è il momento di smettere, per Francesco forse sarà un po’ più difficile rispetto a me perché lui è la Roma e ha dato tanto anche al calcio italiano. Ma sono certo che saprà fare la scelta migliore perché lui rappresenterà la Roma e le darà tanto anche in futuro».