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City e Juventus, la Roma è carica. La svolta con Gervinho «No, il merito è di tutti. E ora due grandi partite»

Contro il Manchester però, non ci sono dubbi, l'ivoriano tornerà a giocare dal primo minuto: «Siamo concentrati per fare una grande partita. Poi, andremo a Torino per fare lo stesso: sarà una settimana importante».

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A fine partita Radja Nainggolan era talmente stanco che nell’ormai tradizionale corsa sotto la curva Sud si è fatto prendere in braccio dal portiere Skorupski.

Ieri, per la prima volta quest’anno, non ha giocato tutti i 90’, segno che Garcia ha scelto di preservare il suo guerriero per le sfide contro Manchester City e Juventus. Per la prima volta i tifosi gli hanno dedicato un coro, uguale a quello di qualche anno fa per Vincent Candela. «Il coro è stato bello ed emozionante — ha twittato il belga —. Abbiamo fatto una grande gara contro un avversario difficile. Tra tre giorni pronti per la prossima partita». 

SPRINT GERVINHO  Nainggolan, come in campo, lancia la palla e Gervinho la riprende. Anche lui era stato preservato da Garcia ma poi il tecnico è stato costretto a metterlo in campo per cercare di abbattere il muro del Verona. D’altronde, quando non c’è lui la Roma fatica a scardinare le difese avversarie e ad andare in gol, come già successo ad Empoli: «Ma siamo tutti importanti, non solo io — spiega l’ivoriano alla tv francese —.

Divido i meriti con i compagni, la Roma è una grande squadra con molte risorse, abbiamo tanti cambi e siamo tutti importanti perché diamo sempre il massimo». Contro il Manchester però, non ci sono dubbi, Gervinho tornerà a giocare dal primo minuto: «Siamo concentrati per fare una grande partita. Poi, andremo a Torino per fare lo stesso: sarà una settimana importante». 

COME ALDAIR  Chi giocherà tutte e due le partite è Kostas Manolas, sempre più leader di una difesa che in cinque giornate ha subito solo un gol, come lo scorso anno. In passato era accaduto soltanto ad altre quattro squadre di Serie A e, forse, sarà per questo che dopo appena un mese di Roma il greco già si esprime così: «Ho voluto giocare qui, ho scelto questa squadra con sicurezza e adesso sono felice che le cose vadano bene». Lo accostano ad Aldair, paragone che potrebbe far tremare le gambe: «Sto cercando di avvicinarmi a lui — ammette Manolas —. È difficile, lo so, ma voglio riuscirci con il mio carattere e le mie qualità e voglio aiutare la Roma a vincere lo scudetto». Titolare indiscusso e indiscutibile di Garcia, riesce a tamponare qualche sbavatura di Yanga-Mbiwa, regalando sicurezza a tutto il reparto: «Abbiamo subìto solo un gol da calcio piazzato a Parma e questo è un bel segnale». Vero, come è vero anche che gli attacchi del City e della Juventus fanno più paura: «Ho giocato a Manchester contro lo United, ma conosco anche il City. È una grande squadra, servirà tanta intensità». Magari il ricordo non è dei più piacevoli (finì 3-0 per i padroni di casa), ma Manolas non sembra tipo che si lascia condizionare dal passato. Garcia conferma: «Kostas è un grande giocatore, ha tante qualità e una di queste è la velocità. Sul piano tecnico è tranquillo e sereno, si è adattato benissimo». 

I REGALI  Chi è rimasto a secco, dopo la punizione da tre punti di Parma, è Miralem Pjanic. «Ecco il regalo, France’», ha scritto il bosniaco su Facebook facendo gli auguri a Totti. Di persona glieli aveva già fatti di persona la mattina. Dovesse segnare a Manchester, Skorupski è pronto a prendere in braccio anche lui.