rassegna stampa

Ciro è ancora grave “Di nuovo intubato: sono ore decisive”

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) L’appello disperato di Giovanni Esposito ci fa comprendere la gravità del momento: «Pregate per Ciro, ne ha davvero bisogno».

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(Gazzetta dello Sport - A.Catapano)L’appello disperato di Giovanni Esposito ci fa comprendere la gravità del momento: «Pregate per Ciro, ne ha davvero bisogno». Le preoccupazioni che avevano fatto capolino domenica, ieri mattina si sono fatte largo: nella notte l’infezione polmonare si è manifestata in tutta la sua crudeltà, minacciando di trasformarsi in setticemia. Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito il 3 maggio da un colpo d’arma da fuoco durante gli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia, è stato nuovamente intubato e sedato, la sua condizione è tornata quella, drammatica, di qualche giorno fa: coma farmacologico. Una ricaduta improvvisa, un colpo durissimo per i genitori, che avevano accolto i lievi progressi dei giorni scorsi con entusiasmo, anche se non totalmente imprevista: «Uno dei campanelli d’allarme messi in conto dai medici. Certo, è come se fossimo tornati al punto di partenza», ammetteva Giovanni ieri mattina.

«ORE DECISIVE» «Dopo l’iniziale miglioramento ottenuto nei giorni scorsi — riportava il comunicato del professore Massimo Antonelli, primario della Rianimazione del Gemelli —, il riaccendersi di un impegno respiratorio accompagnato da febbre e leucocitosi ha imposto per Esposito il ripristino della ventilazione artificiale meccanica, della dialisi e della sedazione». In quelle stesse ore, però, dall’equipe medica che da 16 giorni si sta prendendo cura di Ciro, filtravano anche queste frasi terribili: «Sono ore decisive, le percentuali di sopravvivenza non aumentano». La notte appena trascorsa ci dirà se il bombardamento antibiotico ha ottenuto qualche risultato, se avrà abbassato la febbre e riportato i valori vitali a quote più normali. Oppure, se il ragazzo ferito al torace durante la sparatoria a Tor di Quinto dovrà essere sottoposto all’asportazione di quel lembo polmonare che il proiettile della Benelli 7,65 con matricola abrasa ha infettato, aggravando nuovamente le sue condizioni. Ciro non è ancora fuori pericolo, questa la drammatica realtà. «Ma il ragazzo non smette di lottare», racconta lo zio Vincenzo. Già. La sua capacità di reagire all’ennesima complicazione — dopo tre arresti cardiaci e l’intervento all’addome per asportare parte della cistifellea — non è un elemento da sottovalutare. Almeno, finora gli ha consentito di restare in vita.

IL PERCORSO E' ANCORA LUNGO  Ecco perché ieri sera, senza aver dovuto registrare un ulteriore peggioramento nel corso della giornata, la madre, la signora Antonella, appariva appena più rinfrancata all’uscita della Terapia intensiva: «Almeno Ciro ha aperto gli occhi. Ora aspettiamo i risultati della terapia e degli esami a cui è stato sottoposto». Stamattina sapremo come ha passato la notte, se al risveglio le condizioni saranno rimaste molto critiche o se Ciro Esposito si sarà messo alle spalle anche quest’altro macigno. L’impressione è che in un senso o nell’altro oggi sarà una giornata decisiva. «Anche se il percorso che deve fare è ancora lungo», avvertono dal Gemelli.