rassegna stampa

Cinque tappe morbide per tornare grande Roma

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Se non ora, quando? Meno di un mese, poco più di tre settimane: il tempo per spiccare il volo, raggiungere gli alberi più alti, avere una visuale migliore sul presente e sul futuro.

Redazione

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Se non ora, quando? Meno di un mese, poco più di tre settimane: il tempo per spiccare il volo, raggiungere gli alberi più alti, avere una visuale migliore sul presente e sul futuro.

Cinque appuntamenti immancabili, un piccolo ciclo che darà un senso, forse definitivo, alla stagione romanista: tornerà ai piani nobili della Serie A e lotterà per un obiettivo europeo o continuerà a vivacchiare nella mediocrità? Anno nuovo, congiunzione astrale interessante per Luis Enrique, buone possibilità di successi nel lavoro. Il calendario gli regala un inizio anno piuttosto soft: cinque avversarie alla portata, una striscia ideale per dare continuità ai progressi di fine 2011, risalire la classifica, dare battaglia nel girone di ritorno. Dall'8 gennaio al 1° febbraio, in sequenza Chievo, Catania, Cesena, Bologna, Cagliari. (…) Tre partite su cinque, oltretutto, la Roma le giocherà all'Olimpico. In questo periodo, pure l'impegno in Coppa Italia contro la Fiorentina, tra una settimana: servirà a guadagnarsi un'altra sfida con la Juventus, nei quarti; a restare in lizza per un trofeo; ad aumentare il morale delle truppe. Vittoria chiama vittoria, è una legge vecchia quanto il calcio.

 

Guai dimenticati Vecchia, datata, è pure l'ultima apparizione di Fabio Borini, attaccante di belle speranze e tanti guai muscolari. Si è bloccato contro il Milan, il 29 ottobre, era ancora autunno. Dopo un paio di falsi allarmi, sembra davvero pronto a tornare tra i convocati. «Ci spero, sono fuori da tanto, non vedo l'ora. La squadra è in crescita e crescerà ancora, allenarsi con Totti e Stekelenburg è un privilegio. Luis Enrique ci sta dando molto, noi puntiamo a tornare in alto». Concesso alle telecamere di Sky nel tentativo inutile di spostare l'attenzione dal contratto di De Rossi. «Spero che resti — racconta Borini —, Daniele sa ricoprire tanti ruoli in campo, anche quello di centrale difensivo. Lui non è preoccupato della situazione, nello spogliatoio è sereno, sorride, scherza...». L'impressione, però, è che con la dirigenza della Roma stia scherzando poco. Più agevole è stato rifare il contratto di Leandro Greco, un altro giovane che, rispetto a Borini, è riuscito a trovare la sua dimensione con Luis Enrique: rinnovo fino al 2015, stipendio da 700.000 netti più premi a stagione.

Acciacchi e pensieri La Roma ha ripreso a muoversi. La squadra — giurano da Trigoria — lo sta facendo già con una certa agilità. Giocatori pesati, nessuno ha esagerato durante le feste, giusto un paio sono tornati leggermente sovrappeso. Lamela è rientrato asciutto come era partito ma con un nuovo fastidio tra il polpaccio e la caviglia sinistra già tormentata in estate. (…) Gli ci vorrà qualche giorno ancora per cancellare il dolore, ma lo staff medico assicura che contro il Chievo sarà convocabile. Qualche acciacco anche per De Rossi, come se non bastasse la vicenda contrattuale a togliergli il sonno: semplici dolori articolari che lo costringono a lavorare con moderazione. La stessa che la Roma vorrebbe riscontrare nelle sue richieste economiche. Ma questa è un'altra storia, con un finale ancora da scrivere.