L’avessero detto tre mesi fa a Rudi Garcia che la Roma sarebbe arrivata all’esordio in campionato attraverso una settimana così complicata non c’avrebbe mai creduto. Pensava sì al lavoro sul campo e ai sorteggi di Champions, ma non immaginava che il mercato sarebbe stato ancora così nel vivo. E invece, quella iniziata ieri, a Trigoria sarà una settimana di fuoco. E non per le temperature, che pure sono più estive rispetto a qualche giorno fa.
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Champions, stadio e assenti. L’agosto caldo della Roma
Pallotta, che arriverà a Roma venerdì, ha in programma incontri istituzionali per il nuovo stadio, poi sabato sarà all’Olimpico per l’esordio in campionato.
TIFO DIVISO Si comincia con la Champions. Domani il Napoli si gioca a Bilbao l’accesso alla fase a gironi e la Roma è quasi costretta a dividersi: da una parte avere la squadra di Benitez con gli stessi impegni, per numero ed intensità, sarebbe un bene per il campionato, dall’altra l’eliminazione di Higuain e compagni porterebbe nelle casse della società, visto il market pool europeo, oltre 8,5 milioni di euro. Ossigeno puro, per la Roma e per qualsiasi club italiano. Giovedì ci saranno i sorteggi e per la prima volta la proprietà americana si ritroverà faccia a faccia con i vertici d’Europa. Per questo a rappresentare i giallorossi ci saranno le due cariche più alte, il presidente Pallotta e il Ceo Zanzi: servirà un po’ di fortuna a stelle e strisce al club, che parte in quarta fascia (a meno di miracoli) e rischia di trovare un girone di ferro.
STADIO VECCHIO E NUOVO Pallotta, che arriverà a Roma venerdì, ha in programma incontri istituzionali per il nuovo stadio, poi sabato sarà all’Olimpico per l’esordio in campionato. Con lui, almeno 40mila spettatori, nonostante i prezzi non siano proprio popolari, visto che Roma-Fiorentina è considerato big match così come le sfide contro Milan, Inter, Juventus, Lazio e Napoli.
TENSIONE IN DIFESA L’attesa dei tifosi è alta, l’entusiasmo però non sembra quello dei giorni migliori: il mercato, soprattutto per la vicenda Benatia, ha raffreddato gli animi. Alla squadra, e ai colpi di Sabatini, il compito di rianimarli. Il tempo stringe e immediato viene il confronto con un anno fa: Garcia parlava dell’importanza della difesa, fin dal ritiro, e infatti a Livorno, nella prima giornata, giocò il reparto che, prima dell’infortunio di Balzaretti (ieri visita di controllo a Monaco di Baviera: per ora non è previsto nessun aumento dei carichi di lavoro), sarebbe stato poi titolare per tutto l’anno. In questa stagione invece, contro una delle squadre che nel precampionato ha messo in mostra le cose migliori, il tecnico non avrà né Maicon né Castan: a destra giocherà Torosidis, a sinistra Cole, che in queste settimane è apparso in ritardo, al centro ci sarà Astori, anche se ieri ha lavorato a parte. Il compagno dell’ex Cagliari è un’incognita. Se Sabatini chiuderà per il centrale in tempo utile – visite, trasferimento, transfer e allenamenti –, con Astori potrebbe giocare il nuovo arrivo, altrimenti Romagnoli, se non andrà alla Sampdoria, o De Rossi. Lui ha dato la sua disponibilità ma, come si è visto ad Atene, nella difesa a quattro va in sofferenza. Meglio non rischiare contro Mario Gomez.
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