rassegna stampa

C’è l’Hellas all’Olimpico. Vince la Magna Grecia

Cinque greci, mezza nazionale di Ranieri, che non a caso giorni fa ha dichiarato: «Sono felice di poter seguire da vicino tanti miei giocatori».

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Il più felice sarebbe stato il professor Decio Corubolo. Non un signore qualunque, ma un tipo che insegnava greco al liceo e un giorno di 113 anni fa decise di fondare un club di calcio dedicandolo all’antica Grecia, l’Hellas appunto, oggi Hellas Verona. C’è lui come ospite virtuale, oggi all’Olimpico. Sostituito fisicamente dal più interessato di tutti alla questione, il c.t. Claudio Ranieri, che oggi sarà spettatore di un Roma-Verona con cinque greci contemporaneamente protagonisti, tra campo e panchina: per rendere l’idea, giusto uno in meno degli italiani. E potevano essere sei, se solo Lazaros Christodoulopoulos non si fosse arreso a una fastidiosa tendinite.

MANOLAS E TACHTSIDIS Non convocato lui, ma gli altri sì. E ad Atene e dintorni — c’è da giurarci — hanno già sintonizzato le televisioni per seguire il match. Cinque greci, mezza nazionale di Ranieri, che non a caso giorni fa ha dichiarato: «Sono felice di poter seguire da vicino tanti miei giocatori».

Proprio vero: dai Parioli all’Olimpico sono giusto 3 chilometri, l’occasione è troppo ghiotta. Oggi i suoi occhi saranno tutti per Manolas e Tachtsidis, perché qui la parte vale il tutto. E la parte è il difensore centrale per il quale non vale il turnover, perché Garcia non ne ha altri e soprattutto perché nessun acquisto, in casa Roma, ha convinto più del greco, arrivato con il fardello di dover sostituire Benatia. Oggi quel fardello non c’è più. Sparito pure dalle spalle di Tachtsidis, tra l’altro un ex della giornata. «Per noi è imprescindibile», è stata l’investitura di Mandorlini. Ranieri ne sta apprezzando la crescita, la risalita in un ambiente che conosce, per quanto il regista ancora non riesca ad essere continuo nell’ambito della stessa partita.

MORAS, HOLEBAS E TOROSIDIS  La continuità, pur con caratteristiche tecniche totalmente diverse, di Moras e Torosidis, due che fanno le fortune degli allenatori: ci sono sempre, gli errori non mancano ma nello spogliatoio il loro peso specifico è elevatissimo. Moras fa parte del gruppo che ha riportato l’Hellas in Serie A. Torosidis un mese fa si è vestito da dirigente e si è messo a disposizione anche nelle trattative di mercato che hanno regalato a Garcia i connazionali Manolas e Holebas. Quest’ultimo ha esordito — e bene — mercoledì a Parma. Ora è atteso alla conferma, di fronte al suo ct. E di fronte pure a Carlo Verdone, che la situazione l’avrebbe raccontata così: «Ma com’è sta partita? È greca».

(ha collaborato Matteo Fontana)