rassegna stampa

Caspita che bella Roma

(Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) Adem Ljajic lo aveva detto venerdì: «Sono pronto per giocare». 

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(Gazzetta dello Sport - M.Calabresi) Adem Ljajic lo aveva detto venerdì: «Sono pronto per giocare». Douglas Maicon, invece, era invece rimasto in silenzio, ma pronto lo era comunque. Entrambi, però, non si aspettavano un debutto all’Olimpico così, soprattutto il serbo che con la maglia numero 8 di Lamela ci ha messo solo un quarto d’ora per segnare il suo primo gol (l’argentino fermò il cronometro a sette minuti, con il Palermo nel 2011). Garcia se li gode, e si gode la Roma: «Il primo gol è stato fondamentale. Abbiamo avuto pazienza, e c’è gioia nell’attaccare e nel difendere insieme. I sei punti? Sono felice, ma dobbiamo essere umili, la stagione è lunga». Sul mercato, Garcia dimostra di saperci già fare con l’italiano: «Cosa vuol dire questa parola? In attacco stiamo bene così, ma se potremo fare qualcosa...».

URLO LIBERATORIO  Aspettando Destro o altri attaccanti, segnano pure i terzini. Considerata l’esultanza, Maicon quel gol lo sente suo: «È stata una giornata indimenticabile, questo gol è per ringraziare della fiducia che qui hanno avuto in me». Parecchia, considerando l’ingaggio (tre milioni all’anno) e il posto fisso per uno che, parole sue alla stampa brasiliana, amava «esagerare con la vita notturna. È un errore che non si ripeterà. Voglio fare una stagione importante e tornare in Nazionale».

SPECIALISTA  Un altro che dovrebbe continuare sulla strada intrapresa ieri è Adem Ljajic, che si è già guadagnato la standing ovation dell’Olimpico (a proposito, la Roma ha comunicato spettatori e incasso come se la Sud fosse stata piena): all’esordio in A aveva segnato alla Lazio, si è ripetuto alla «prima » in giallorosso. «La squadra è molto forte—dice—e poi c’è Totti, che è incredibile sia in campo che dal punto di vista umano. Se giochiamo così, possiamo vincere contro tutti».

BALDISSONI  Prima della gara, il d.g. Baldissoni ha ribadito l’incedibilità di De Rossi («Vogliamo riscattarci insieme») e non si è sbilanciato sul rinnovo di Totti («Non lo perderemo a parametro zero: stiamo lavorando per il rinnovo»). Mehdi Benatia si presenta con una maglietta di Muhammad Alì. Ha lottato tanto, il marocchino: «Il Verona era chiuso, siamo stati bravi ad avere pazienza come col Livorno. Due vittorie? L’importante è aver mandato un messaggio, che siamo una squadra». Almeno finora, pure vincente. E unita, tanto che molti (come Ljajic, Pjanic e Dodò) si sono rivisti a cena.