rassegna stampa

Carica Mattiello: “Il mio dramma ha unito l’Italia. Con Radja tutto chiarito”

Un terribile scontro di gioco con il romanista Radja Nainggolan rischia di frenarne l’ascesa, ma le parole di Mattiello non sono polemiche

Redazione

«Ringrazio di cuore tutti per i pensieri che mi hanno rivolto. Rappresentano uno stimolo in più. Non capita spesso di unire i tifosi». Federico Mattiello è ancora dolorante, ma il grande affetto del mondo del pallone lo sta rincuorando in queste ore difficili. Il movimento della gamba destra che, nel contrasto con Nainggolan, gli ha causato la frattura esposta di tibia e perone ha sconvolto le tifoserie di tutta la penisola. Immagini da brividi che hanno fatto il giro d’Italia. Operato d’urgenza domenica sera, il difensore del Chievo, ma di proprietà della Juve, è bloccato sul letto all’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, vicino a Verona. Il club bianconero ha inviato il medico sociale, Fabrizio Tencone, per seguire da vicino il decorso operatorio del proprio gioiellino. «Mi sono stati vicini in moltissimi colleghi in queste ore – racconta Federico –. Per rispetto di tutti non posso scegliere un messaggio in particolare, sono stati speciali. Non mi va di dimenticare nessuno».

Un terribile scontro di gioco con il romanista Radja Nainggolan (senza cattiveria, come ribadito anche dal suo agente Andrea Pastorello, ndr ) rischia di frenarne l’ascesa, ma le parole di Mattiello non sono polemiche: «Ho sentito le scuse di Radja – dice –. È tutto chiarito». Alla 19enne promessa del Chievo sono arrivati tantissimi messaggi di conforto. «Gli incoraggiamenti dei tanti tifosi ricevuti tramite i social network non possono che farmi piacere. Il loro sostegno mi infonde grande carica». La dottoressa che lo sta seguendo fa irruzione nella stanza in cui Federico è ricoverato: «È ora di fare altri controlli». Adesso non c’è tempo da perdere. Inutile stare a rimuginare. Un crack che frena l’ascesa del difensore toscano, cresciuto nel settore giovanile del Foligno. Mattiello non vuole perdere istanti preziosi e punta a rientrare il prima possibile.

«Tempistiche? Non ci sono ancora certezze in merito. Vedremo...». Potrebbero servire sei-sette mesi per recuperare dalla doppia lesione. La Juventus crede molto nelle potenzialità del 19enne, nato nel piccolo comune lucchese di Borgo a Mozzano e arrivato in bianconero nel 2012. Quest’anno lo sbarco in prima squadra dopo il brillante precampionato: con Allegri totalizza due presenze in Serie A nel girone d’andata e la dirigenza di Corso Galileo Ferraris decide, a fine gennaio, di dirottarlo in prestito in Veneto per farlo giocare con continuità. Impatto ottimale, tanto da imporlo immediatamente come un titolare nella squadra di Maran. Un talento precoce, che nel 2007, all’età di dodici anni, si laurea campione toscano di tennis, vince a livello internazionale e arriva anche alla maglia azzurra. Un campione anche con la racchetta, quindi, prima che la passione per il calcio prendesse, totalmente, il sopravvento. Ora c’è una nuova sfida da vincere: Federico è pronto a sfrecciare, come fa sulla fascia, dall’ospedale al rettangolo verde per riprendere la propria corsa verso l’Olimpo del calcio italiano.